La GdF e i 29 mila falsi poveri con il reddito di cittadinanza: «Così li abbiamo smascherati»

Il comandante delle fiamme gialle Zafarana: decisivi i controlli nei Caf

Il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana fa sapere che le fiamme gialle hanno smascherato 29 mila falsi poveri con il reddito di cittadinanza. Nei controlli sul reddito di cittadinanza svolti dalla Guardia di finanza in collaborazione con l’Inps su soggetti «connotati da concreti elementi di rischio» sono stati scoperti illeciti per 288 milioni – di cui 171 milioni indebitamente percepiti e 117 milioni fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi -. Oltre 29 mila le persone denunciate. Il dato – relativo al periodo 1 gennaio 2021-31 maggio 2022 – è stato diffuso dalla Guardia di finanza in coincidenza del 248esimo anniversario di fondazione del Corpo.


I controlli sui Caf

«Dall’inizio del 2021, i controlli sul reddito di cittadinanza hanno portato alla denuncia di oltre 29 mila soggetti. Per illeciti che, tra somme indebitamente percepite e illecitamente richieste ma non ancora erogate, assommano a circa 290 milioni di euro. La nostra attenzione, in sinergia con l’Inps, è indirizzata soprattutto ai sistemi di frode più strutturati, come quelli che hanno coinvolto anche soggetti collegati ai Caf», dice Zafarana in un’intervista rilasciata oggi a Enrico Marro per il Corriere della Sera. I Caf sono finiti spesso in inchieste riguardanti il reddito di cittadinanza.


A Milano alcuni dipendenti sono accusati di aver fornito falsi documenti a novemila cittadini rumeni denunciati. Secondo la procura gli arrestati si presentavano in questi Caf con i codici fiscali di centinaia di romeni per volta. Asserendo semplicemente che costoro esistessero, fossero residenti in Italia da 10 anni e avessero i titoli per usufruire del reddito di cittadinanza. In alcuni casi gli italiani erano consapevoli della truffa ma si accontentavano del compenso di dieci euro riconosciuto dall’Inps per ogni pratica.

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