Sondaggi, Meloni si è presa la metà degli elettori dalla Lega. L’emorragia di voti del M5s senza fine

I flussi di voto analizzati da Ipsos: elevata fedeltà degli elettori di Pd e FdI

I sondaggi politici di Ipsos illustrati oggi da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera raccontano i flussi di voti dal 2019 al 2022. E spiegano il boom di Fratelli d’Italia con l’emorragia di voti che ha subito negli ultimi tempi la Lega: metà dei voti che arrivano a Giorgia Meloni vengono dal partito di Matteo Salvini. Mentre il Movimento 5 Stelle continua a perdere consenti. Un quarto di chi lascia i grillini si rifugia nell’astensione. Secondo i dati di Pagnoncelli il Partito Democratico ha una buona percentuale di fedeltà degli elettori (74,9%). Mentre i delusi si astengono o scelgono Azione/+Europa in massima parte. La capacità di attrazione del partito di Letta però sembra limitata. Anche se si recupera qualche consenso dall’astensione e dal M5s.


Anche FdI beneficia di una elevata fedeltà (79,4%) e fa registrare un flusso in uscita diretto prevalentemente verso l’astensione (6,4%), Italexit (4,4%) e più Forza Italia (2,7%) che Lega (1,4%). La metà degli attuali elettori (49%) proviene dalla Lega, poi ci sono gli astensionisti e i pentastellati. Per la Lega è un crollo: soltanto due su cinque voterebbero di nuovo Salvini dopo il Papeete. Uno su tre voterebbe Meloni, gli altri si astengono, gli altri sceglierebbero Italexit o Forza Italia. Il caso più complesso è quello del M5s: ha perso più della metà degli elettori delle Europee (già quasi dimezzati rispetto alle Politiche), i quali oggi propendono prevalentemente per l’astensione (23,6%), per FdI (5,9%), il Pd (5,4%) e Italexit (4,3%), Lega (2,2%) e Forza Italia (2%). Il M5S, conclude Pagnoncelli, risulta quindi la forza che ha alimentato più delle altre il bacino dell’astensione e ha riversato i propri voti su soggetti molto diversi. A conferma di un elettorato composito che da sempre rappresentava un elemento distintivo.


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