Continua l’esodo da Forza Italia: lasciano Baroni e Mattinzoli. Tajani: «Berlusconi presidente del Senato? Per carità»

Il partito perde altri due pezzi: la deputata forzista e l’assessora alla casa in Lombardia. Intanto il coordinatore nazionale smentisce il presunto patto Berlusconi-Salvini

Prima Mariastella Gelmini, poi Renato Brunetta e poi ancora Andrea Cangini. Dopo la scelta di non votare la fiducia al governo guidato di Mario Draghi è iniziato un esodo di eletti di Forza Italia che stanno lasciando il partito in dissenso con le decisioni prese dalla sua dirigenza. Mentre si aspetta la decisione di Mara Carfagna, che ha annunciato una pausa di riflessione pochi giorni fa, alla lista dei dimissionari del parlamento si è aggiunta nelle ultime ore anche Annalisa Baroni, in Forza Italia dal 2000. Nell’ultima legislatura Baroni è stata eletta alla Camera, ma già nel 2013 era diventata consigliera regionale in Lombardia nelle liste del Popolo delle Libertà.


Baroni ha spiegato le ragioni del suo esprimendo vicinanza a Mariastella Gelmini: «La posizione politica assunta dal partito in piena crisi di governo è stata sconcertante. Mai mi sarei aspettata che Forza Italia scippasse a Conte e ai Cinque stelle la responsabilità di far cadere l’esecutivo, condannando il Paese all’instabilità e mettendo a rischio importanti provvedimenti a favore di famiglie e ceti produttivi. Ha ragione Mariastella Gelmini quando dice che in Forza Italia non c’è più spazio per i moderati».


Oltre a Baroni, anche Alessandro Mattinzoli ha lasciato Forza Italia in linea con le parole di Gelmini: «Non riconosco più FI che ho conosciuto. Stimo la Gelmini ma il tema non è seguire la Gelmini. È che in questo momento condivido pienamente con lei la scelta. Con una pandemia che torna ad essere aggressiva, con la crisi economica, energetica e idrica facciamo cadere un governo autorevole a guida Draghi per sostituirlo con chi? Draghi era la persona più autorevole per guidare l’Italia». Mattinzoli oltre ad essere a capo di Forza Italia nella provincia di Brescia, al momento è anche assessore alla casa in Lombardia. Non è ancora chiaro se lascerà il suo incarico in regione: «Stimo Fontana e faró quello che lui riterrà utile per il bene della Lombardia. Sono a sua disposizione».

A qualche ora di distanza da Annalisa Baroni, anche la deputata Giusy Versace ha annunciato il suo addio. Classe 1977, atleta paralimpica e dal 2018 rappresentante del partito fondato da Silvio Berlusconi, anche Versace ha deciso di andarsene in contrasto con la scelta di affossare il governo Draghi: «Era nostro dovere garantire stabilità al Paese e continuità a questo governo che ben stava lavorando, portando al termine naturale la legislatura, fra qualche mese, con altruismo e coerenza. Mai avrei immaginato di terminare questa legislatura con tale amarezza e delusione».

Tajani: «Non c’è alcun patto su Berlusconi presidente del Senato»

Nel frattempo il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ha smentito che all’origine della crisi di governo ci fosse un patto tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per permettere all’ex premier di diventare presidente del Senato. Tajani ha anche accusato la stampa di aver diffuso queste informazioni: «Berlusconi presidente del Senato? Ma per carità. Berlusconi può fare tutto. Tutti gli riconosco il ruolo che ha avuto. Starà a lui decidere. Ma non c’è alcun accordo alcun patto. Ma lui che ha fatto il presidente del Consiglio per 10 anni, l’imprenditore, sport… si mette a trattare per fare il presidente del Senato? Mi sembra riduttivo. Evidentemente certa stampa di sinistra lo vede come collante del centrodestra e il fatto che non siano riusciti ad eliminarlo dalla vita politica dà fastidio. Mi sembra davvero una bassezza».

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