Bonaccini: «Agitare lo spettro fascista alle elezioni è inutile. Ok alla candidatura di Elly Schlein»

Il presidente dell’Emilia-Romagna: c’è una destra che ha poco da dire sui diritti

Lo spettro fascista? Inutile agitarlo. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, risponde così a una domanda sulla campagna elettorale 2022 a Omnibus su La7. «Io credo che si faccia bene a mettere sull’attenti chiunque dal rischio di un rigurgito di una destra populista e sovranista, che qua e là in occidente e in Europa ha avuto comportamenti che rasentano anche il fascismo», premette Bonaccini. Il quale poi ricorda che «la carica che Trump ha messo, dicendo ‘brogli, voto falsato’, portò ad esempio a Capitol Hill. Poi secondo me non dobbiamo usare l’argomento del pericolo fascista, ma invece quello di una destra che sui diritti, a partire da quelli civili, su lavoro ambiente, sanità pubblica ha poco da dire o molto da dire in senso negativo». Per Bonaccini «se agitiamo lo spettro fascista mettiamo in campo qualcosa che rischia di dare un messaggio agli elettori di poca concordia. Per me non ci sono nemici, ma avversari. È una destra che va battuta sul campo delle idee perché su questo abbiamo molto più noi da dire di loro». Il presidente dell’Emilia-Romagna infine dice sì alla candidatura di Elly Schlein, proposta da Letta: «È una bravissima vicepresidente della Regione. È una persona giovane, una donna, di grandissime qualità. Valuteranno dal livello nazionale, valuterà lei. È una risorsa a disposizione. Se rimane a fare la vicepresidente qui io ne sono ovviamente contento, se pensa che può essere messa a disposizione credo che sarebbe certamente un valore aggiunto». Lui, invece, non ha intenzione di candidarsi: «Io ho il dovere di guidare questa regione. Se il presidente dell’Emilia-Romagna se ne va in parlamento vuol dire che qui si torna al voto. Io ho ancora quasi tre anni e sto vicino alla mia gente e contemporaneamente se mi chiedono una mano la do».


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