Renzi preferisce Bonaccini candidato premier al posto di Letta: «Italia Viva pronta a correre da sola»

Il leader di Iv: abbiamo proposto Draghi quando loro guardavano a Conte. Per questo c’è un veto politico?

Anche se Enrico Letta ha detto che lo vorrebbe nella sua alleanza elettorale per battere il centrodestra, Matteo Renzi è pronto a correre da solo. O meglio: in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera dice che «se c’è un veto politico ne prendiamo atto». Per poi replicare così: «In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette veti su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creandone il mito di “fortissimo riferimento progressista”?». Il leader di Italia Viva cita anche «l’astio per le vicende del 2014» – ovvero il passaggio di consegne tra Renzi e Letta a Palazzo Chigi già rievocato nei giorni scorsi dal leghista Calderoli – per dire che «noi non possiamo farci niente. Per noi conta la politica, non i rancori personali».


La corsa a Palazzo Chigi

Renzi dice anche di preferire Bonaccini a Letta come candidato premier del centrosinistra: «Letta è il segretario del Pd: decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse: Stefano Bonaccini. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra e ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile. Bonaccini ha fatto meno campagne elettorali di Letta, ma ne ha vinte qualcuna in più. In ogni caso il problema del candidato premier del Pd riguarda solo il Pd: sono uscito da quella casa e rispetterò le loro scelte. E mi tengo la libertà di dire quello che penso e il coraggio di realizzarlo anche quando non ci crede nessuno. Senza questa libertà e questo coraggio Draghi non avrebbe mai governato l’Italia regalandoci 17 mesi di orgoglio».


Infine nel colloquio con Claudio Bozza il leader di Iv spiega anche che l’ipotesi di correre da soli alle elezioni «è al momento quella più probabile. E anche quella che trovo più affascinante. Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono. All’inizio di agosto avremo i candidati pronti per tutti i collegi. A inizio settembre, poi, ci vediamo alla Leopolda, anticipata per l’occasione. Abbiamo già vinto sfide controvento come quella per Draghi del 2021 o quella contro Salvini del Papeete. Facciamo politica seguendo l’appello di Sturzo ai liberi e forti. Liberi e forti. I deboli e ricattati sono altri».

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