Calenda su Twitter all’attacco di Letta e +Europa: «Pensavano che avremmo chinato la testa» – Il video

Il leader di Azione: il Pd non ha imparato nulla da 5s, Bertinotti e Turigliatto

L’account Twitter di Carlo Calenda continua a essere al centro della politica italiana. Il leader di Azione, dopo aver letto i giornali stamattina, lo usa per rispondere alle accuse di Emma Bonino ed Enrico Letta. E per andare all’attacco: «Se c’è una cosa cosa acclarata è che il patto con il Pd era vantaggioso come posti. Le motivazioni della rottura non sono lì. Semplicemente ho provato a tenere il centro e sinistra su una linea coerente. Letta ha scelto il tutti dentro. Dovevo provarci. Nessun rimpianto», esordisce Calenda. Che poi svela un retroscena: «Eravamo anche disponibili a veder aderire Fratoianni e co. Ma le regole erano chiare tra di noi. No dichiarazioni contrarie a quanto appena firmato, no patti contrapposti. Perché altrimenti sarebbe uscita una coalizione manicomio. Letta e Bonino sapevano che così avremmo rotto».


Il leader di Azione va di nuovo all’attacco sul tema Bad Godesberg: «È incredibile quanto poco il Pd abbia imparato dall’esperienza dell’alleanza con i 5S e prima Bertinotti e Turigliatto. Sono sempre lì. Ed è ancora più incredibile che tutti i cosiddetti riformisti del PD, davanti a questa alternativa non abbiano detto una singola parola». Invece, spiega, «se avessi accettato senza fiatare la destra avrebbe vinto a tavolino e Azione sarebbe morta. Mentre abbiamo bisogno di un’alternativa riformista. Se c’è una cosa che ho capito è che non c’è alcun modo di staccare il PD dal populismo».


Calenda ribalda l’accusa di populismo che gli è arrivata addosso in questi giorni: «Al Pd il populismo serve per giustificare lo stare al Governo sempre, con chiunque a qualsiasi costo, accontentando i puri/duri. E la stessa ragione per cui hanno bisogno del pericolo democratico perenne, che copra ogni incoerenza e giravolta. Ora di voltare pagina». Nell’intervista rilasciata a Repubblica oggi Bonino aveva accusato Calenda: «È lui che ha dato l’addio. Eravamo insieme fino a sabato e domenica ha deciso di andarsene per conto proprio. Ha mancato alla parola data per ragioni fumose, non convincenti e men che meno dirimenti».

In una serie di tweet successivi Calenda attacca di nuovo +Europa: «Perché Letta ha sottoscritto il patto con Sinistra Italiana sapendo cosa sarebbe accaduto? Perché +Europa gli ha assicurato che non avremmo strappato per il problema delle firme. Purtroppo Letta e Benedetto Della Vedova hanno sbagliato valutazione pensando che avremmo chinato la testa».

Calenda: «Letta ha fatto un patto con chi è comunista»

In un’intervista al Tg5, il leader di Azione, ha dichiarato: «Il Pd ha fatto prima un patto con noi e poi ha fatto un patto, con contenuti contrari, con chi ha votato 55 volte contro la fiducia a Draghi, con chi dice di no a tutto, al termovalorizzatore, con chi in fondo è comunista, perché poi, alla fine della fiera è questo. E io ho detto a Letta, se firmi un patto e formalizzi questo la gente non ci capirà più niente, sembrerà un’accozzaglia di persone come erano Bertinotti, Turigliatto, Pecoraro Scanio». E Calenda ha poi aggiunto: «Letta sapeva perfettamente che avrei rotto, lo sapeva +Europa. Hanno pensato di tenerci dentro dicendo: “sennò dovete raccogliere le firme”. Raccolgo le firme, perché questa cosa qua è inguardabile». 

Leggi anche: