No! Greta Thunberg non ha mai chiesto ai cinesi di rinunciare alle bacchette per «salvare gli alberi»

Un post virale riporta anche la presunta risposta dei cinesi: ma non c’è alcuna prova che l’intero scambio sia mai realmente avvenuto

La lotta di Greta Thunberg per l’ambiente è incessante, così come i tentativi di infangarla con bufale e fake news. Periodicamente finisce nel mirino di complottisti e disinformatori di professione, dalle foto che attribuiscono falsamente i suoi comizi a devastazioni ambientali alle sue presunte origini rettiliane. Questa volta, a far discutere è una richiesta lei attribuita: quella di abolire le bacchette cinesi.

Per chi ha fretta:

  • Secondo un post virale, l’attivista Greta Thunberg avrebbe chiesto ai cinesi di non usare più le bacchette per salvare gli alberi
  • La presunta dichiarazione circola dal 2020 ed è stata tradotta in diverse lingue
  • Non esiste tuttavia la minima prova che sia reale, e l’ufficio stampa della Thunberg ha smentito che una dichiarazione del genere sia mai stata fatta

Analisi

Negli ultimi giorni sta circolando un post su Facebook che recita così: «Greta Thunberg ha esortato i cinesi ad abbandonare le bacchette tradizionali e a preservare gli alberi!». Non solo, viene riportata anche la presunta risposta dei destinatari dell’appello: «I cinesi esortano Greta a tornare a scuola, dove potrà scoprire che le bacchette sono fatte di bambù e che il bambù è erba!». Per concludere con una raffinata boutade finale: «I cinesi hanno anche invitato Greta e i suoi amici a rifiutarsi di pulirsi il culo con la carta igienica, perché sono alberi!». Il periodo traduce fedelmente quanto scritto in un testo in francese, che viene pubblicato in allegato.

Questa è un’affermazione del tutto priva di fondamento, ma dallo straordinario successo. Non è infatti la prima volta che viene riproposta. Le stesse affermazioni, con lievi variazioni, circolano in altre lingue almeno dal 2020, e sono state condivise in diverse lingue e Paesi. Le troviamo ad esempio tradotte, oltre che in francese, anche in inglese, russo e danese.

In nessun caso, però, viene specificato dove o quando Thunberg le avrebbe pronunciate. Non c’è traccia di alcuna intervista, discorso o post sui social network che dimostri che il botta e risposta sia realmente avvenuto. Il fatto che sin dall’origine sia stata condivisa unicamente dai detrattori dell’attivista lascia presumere che si tratti semplicemente di una storia comica per infangarla. Se la Cina avesse rilasciato una dichiarazione del genere, inoltre, sarebbe sicuramente stata una notizia sensazionale: non è certo abituale per un intero Paese consigliare a un’adolescente di «rifiutarsi di pulirsi il culo con la carta igienica». I colleghi di Reuters, d’altro canto, nel maggio 2020 erano riusciti a mettersi in contatto con l’ufficio stampa della Thunberg, che aveva categoricamente smentito la bufala. La stessa smentita è stata fatta anche ai colleghi di Afp.

Greta Thunberg e l’Asia

Il fact-checker danese TjekDet ha fatto risalire l’origine della fantasiosa bufala a un articolo cinese del 15 gennaio 2020 in cui si affermava anche che Thunberg «sta arrivando (in Cina)». Secondo il fact-checker, l’articolo potrebbe derivare da una dichiarazione autentica fatta da Thunberg all’inizio di gennaio, sulla possibilità di visitare l’Asia. Qualche giorno prima effettivamente, per la precisione il 3 gennaio, l’attivista aveva dichiarato al media giapponese Kyodo News di essere disposta a viaggiare in paesi asiatici tra cui la Cina e il Giappone. Durante l’intervista, Thunberg non ha mai detto nulla riguardo le bacchette.

Conclusioni

Non c’è la minima prova di quanto sostiene il post incriminato, secondo cui Greta Thunberg avrebbe chiesto ai cinesi di abbandonare le bacchette per aiutare l’ambiente, nè esiste qualcosa che dimostri la conseguente risposta che l’avrebbe messa in ridicolo. L’ufficio stampa della Thunberg, al contrario, quando interpellato a riguardo ha smentito che una dichiarazione del genere sia mai stata fatta.

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