La difesa di Mattarella, da Letta a Di Maio. Calenda: «Il Cav dice cose gravi, non è in se». Meloni: «Presidenzialismo, riforma seria»

La replica a Berlusconi dopo la proposta di approvare la riforma costituzionale e chiedere all’attuale titolare del Quirinale di fare un passo indietro

Presidenzialismo e subito dopo dimissioni di Sergio Mattarella. La proposta del giorno di Silvio Berlusconi ha suscitato una rapida reazione da parte di Terzo Polo e centrosinistra e persino un distinguo – ma senza esplicita presa di distanza – da parte della front runner della coalizione di centrodestra, Giorgia Meloni. Il primo a replicare in toni gravi è stato il segretario dem, Enrico Letta: «Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l’unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd. Lui dice che se vince vuole cambiare la Costituzione in senso peggiorativo» e «attacca Mattarella mentre noi lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese». A stretto giro è arrivato il sarcastico tweet di Carlo Calenda: «Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in se. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando».


Anche Luigi Di Maio ha espresso la propria solidarietà al presidente della Repubblica, prendendo anche le distanze (come aveva già fatto in passato) dall’appello per l’impeachment che lanciò all’inizio della legislatura. «Berlusconi ha dichiarato una cosa inquietante sul presidenzialismo, ha detto ‘Mattarella si deve dimettere’. Che il presidenzialismo fosse nel programma del centrodestra lo sapevamo da tempo, Berlusconi voleva fare il Presidente della Repubblica non c’è riuscito. Adesso capiamo che vuole fare il presidenzialismo per buttare giù Mattarella. Non c’è niente di moderato in questo. Sta venendo fuori la maschera del centrodestra, a loro non sta bene nemmeno avere il garante della Costituzione», ha detto a 24 Mattino su Radio 24. Per poi aggiungere che, all’epoca, la richiesta di impeachment fu sbagliata: «Io non ho mai proposto il presidenzialismo, in primis, e aggiungo che tutto quello che nella mia vita ho sbagliato l’ho sempre detto pubblicamente. Muovendo da quelle azioni spinte dagli ‘istinti primordiali del Movimento 5 stelleio ho provato in questi anni a fare un percorso per provare ad evolvere il Movimento, a farlo entrare nelle istituzioni, a fare le riforme per cambiare il Paese, questo poi non è successo più».


Quindi, Benedetto Della Vedova di +Europa: «È irresponsabile coinvolgere in questo modo spregiudicato il Presidente della Repubblica nella campagna elettorale». E Giuseppe Conte: «Con le parole di Silvio Berlusconi il centrodestra ha calato la maschera, ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico di cui parla prefigura un semplice un accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e Ministro dell’interno, Silvio Berlusconi primo Presidente della nuova Repubblica presidenziale, dopo avere ottenuto le dimissioni di Sergio Mattarella». Giorgia Meloni, che è pure prima firmataria della proposta di revisione costituzionale discussa in parlamento pochi mesi fa, difende la proposta ma non cita in nessun modo le parole di Berlusconi: «Il presidenzialismo è una riforma seria che è anche economica, grazie alla stabilità si riesce a dare fiducia agli investitori», dice a Radio Monte Carlo.

Leggi anche: