Sono passati tre giorni dall’aggressione allo scrittore Salman Rushdie avvenuta nella città di Chautauqua, Stato di New York. Tre giorni in cui il governo di Teheran non ha pubblicato nessun commento ufficiale, nonostante tutte le ricostruzioni che riconducevano l’attacco alla fatwa emessa l’ayatollah Ruhollah Khomeini che nel 1989 aveva chiesto la morte dello scrittore. Solo ora il governo iraniano ha diffuso una nota in cui ha negato «categoricamente» ogni legame con l’aggressore Hadi Matar. Nasser Kanani, portavoce del ministro degli Esteri, ha aggiunto: «Nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica dell’Iran». Queste parole arrivano dopo la presa di posizione del Segretario di Stato americano Antony Blinken: «Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l’attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole».
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