Roma, Mourinho ha le idee chiare: «Belotti mi piace. Zaniolo è più importante dell’anno scorso»

Il tecnico portoghese è intervenuto in conferenza stampa dove ha lanciato chiari segnali sul mercato giallorosso

José Mourinho non era mai stato così chiaro. Almeno da quando è tornato a parlare alla stampa lo scorso 13 agosto. Questa volta, alla vigilia dell’esordio stagionale all’Olimpico contro la Cremonese, lo Special One – intervenuto in conferenza stampa – ha lanciato messaggi chiari ed inequivocabili per quanto riguarda le ultime operazioni da fare per completare il calciomercato giallorosso. Il tecnico portoghese, che ha già accolto a Trigoria rinforzi del calibro di Dybala, Wijnaldum e Matic, ha colto la palla al balzo per far capire ad Andrea Belotti (e alla società) quanto l’arrivo del Gallo nella Capitale sarebbe cosa gradita.


Giusto feeling

ANSA | Andrea Belotti con la maglia del Torino

Mourinho ha parlato apertamente dell’interesse dei giallorossi per Belotti e dell’atteggiamento dell’ex capitano del Torino, che in attesa della Roma sta declinando tutte le altre offerte arrivate al suo enoturage: «Il cambio di Salerno (Abraham per Matic) non era un segnale per dire che non avevo un attaccante. Mi sembra una cosa normale non avere una panchina all’altezza dei titolari. Se chiedi se voglio un altro attaccante, non rispondo perché Tiago Pinto lo sa. Aspetto per vedere se si può fare, altrimenti si va avanti con quello che abbiamo. Su Belotti dico una cosa sola: se vuole davvero venire alla Roma, mi piace questo suo atteggiamento».


Zaniolo fondamentale

ANSA | Nicolò Zaniolo in azione con la maglia della Roma

Lo Special One non si è limitato a lanciare messaggi per quanto riguarda il rinforzo che vorrebbe avere in attacco prima della fine del mercato. Per Mourinho infatti sarà fondamentale non cedere Nicolò Zaniolo, che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante all’interno del progetto giallorosso: «Sta molto bene. Fisicamente sembra agile e fresco, per un giocatore come lui non è facile resistere 90′ con quella intensità di gioco, per me è merito suo e solo dopo lui arriviamo noi come staff: nell’allenamento, nella motivazione e negli allenamenti specifici. Se rimane, è una domanda per il direttore e non per me. Se mi chiedi se mi piacerebbe che rimanga, non lo nascondo e dico di sì. È importante per noi, nel puzzle che abbiamo costruito è molto più importante per noi di quanto non lo fosse prima».

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