Sulla Walk of Fame di Hollywood ora c’è anche la stella di Pavarotti: «Sarà sempre un dono per il mondo»

Durante la cerimonia, il tenore italiano è stato ricordato da parenti e colleghi: «A volte con ancora il costume di scena indosso, restava a firmare autografi per ore, per non scontentare neanche un ammiratore»

Passeggiando sul marciapiede dell’Hollywood Boulevard, o meglio sulla Walk of Fame, accanto alle stelle di Sidney Poitier, Stan Lee, Ennio Morricone e Lina Wertmuller ora ne è apparsa un’altra. Il suo numero è il 2730 e il nome che ha scritto sopra è quello di Luciano Pavarotti. Pochi giorni prima del 25° anniversario della scomparsa, il tenore italiano entra così nella costellazione di Hollywood. «Se penso a mio padre, alle strade che ha aperto e alle tante emozioni date e ricevute, provo un senso di vertigine», ha detto sua figlia Cristina. Durante la cerimonia di presentazione, ha ricordato come suo padre Luciano «felice, ma stanco ed affamato, a volte con ancora il costume di scena indosso, restava a firmare autografi per ore, per non scontentare neanche un ammiratore». È lei che ha rappresentato tutti gli eredi del tenore, come le sue sorelle Lorenza, Giuliana e Alice, la manager Nicoletta Mantovani con cui scoppiò uno scandalo rosa (avevano una relazione e lei era più giovane di 34 anni) e la figlia Caterina. Accanto alla stella, Cristina ha raccontato delle difficoltà che suo padre Luciano ha incontrato nella sua lunga carriera. Dopo di lei, è intervenuto anche James Conlon. Direttore dell’Opera di Los Angeles, lo ha ricordato come un artista che amava correre rischi ricordando quel Nessun Dorma cantato per i Mondiali di Italia ’90.


La lirica italiana patrimonio dell’Unesco

Sul sito ufficiale della Walk of Fame di Hollywood si legge una breve descrizione dell’importanza della figura di Luciano Pavarotti per la storia della musica mondiale: «Il leggendario Maestro Pavarotti, la cui voce ha trasceso le generazioni, sarà sempre un dono per il mondo e una leggenda per l’eternità». Tra i più grandi successi citati, le sue performance al Madison Square Garden, il concerto dei Tre Tenori alle Terme di Caracalla e vari premi come Grammy Awards ed Emmy Awards, «troppo numerosi per essere contati». Per il 25 agosto è prevista, invece, l’inaugurazione al Grammy Museum di uno spazio dedicato al Maestro della lirica dove verrà esibito lo spartito del suo primo Requiem, quello della Scala del 1967 diretto da Herbert von Karajan. La stella di Pavarotti potrebbe aprire la strada alla lirica italiana, candidata per entrare nel 2023 nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.


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