Scuola, il ministro Bianchi: «Ripartiamo con tutti gli insegnanti al loro posto». Ma per i sindacati ne mancano 200 mila

Mancheranno i 40mila supplenti arruolati nel periodo Covid, spiega il ministro dell’Istruzione, ma la ripartenza della scuola rischia di svolgersi ancora una volta con tante cattedre vuote, secondo la Cgil

«Stiamo aprendo l’anno scolastico con tutti gli insegnanti al loro posto». Sentenzia così dal Forum Ambrosetti di Cernobbio (CO) il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in seguito all’allarme lanciato ieri dal segretario di Uil Giuseppe d’Aprile: «Sicuramente il tutti in cattedra il primo settembre è saltato anche quest’anno». I sindacati stimano che in Italia manchino 200 mila insegnanti, riporta il Corriere della Sera, soprattutto al Nord. Alla vigilia dei primo giorno di scuola – i primi a ricominciare saranno gli studenti della provincia di Bolzano, a cui seguiranno tutti gli altri mano mano – Bianchi precisa che quest’anno non ci saranno le 40 mila supplenze legate al Covid. «Quindi non è che mancano, ma non ci sono perché erano legate al Covid». «Stiamo lavorando per garantire a coloro che verranno la tavola apparecchiata e si potrà iniziare a servire la cena» ha spiegato il ministro con una metafora. Non è d’accordo Francesco Sinopoli, segretario nazionale delle Federazione Nazionale dei Lavoratori della Conoscenza, Cgil: «Iniziamo l’anno scolastico con migliaia di precari, tante cattedre vuote e tanti posti scoperti tra collaboratori scolastici e personale di segreteria. Bisognava confermare l’organico Covid».


Solo il 44% delle cattedre è stato coperto con gli ultimi concorsi

Secondo un’indagine di Tuttoscuola, però, il 56% delle cattedre che avrebbe dovuto trovare qualcuno che le occupasse con gli ultimi concorsi è rimasto scoperto. Ci sono ritardi nelle procedure, come nei casi eclatanti di Umbria e Molise, dove le graduatorie sono state pubblicate e poi subito ritirate perché errate. E del Lazio, dove si rischia l’orario ridotto per mancanza di personale, continua il Corriere. Nello specifico, continua il quotidiano di Milano il concorso ordinario della secondaria bandiva 26.871 cattedre, ma ad essere assegnate sono state solo 13.743. Percentuali simili anche per il concorso speciale per i professori Stem: assegnati 582 posti su 1.685. E la situazione è la stessa per diversi altri bandi, tanto che dei 55.839 nuovi insegnanti attesi al primo settembre, ne sono arrivati solo 24.770. Gli altri dovranno essere coperti con le supplenze. Questi si sommano alle 150 mila che da anni attendono una regolarizzazione, tra supplenze brevi e quelle scadute il 30 giugno.


Sugli asili nido

Bianchi ha anche toccato la questione degli asili nido: «La questione demografica deve essere al centro dell’attenzione. Perché non vorrei che noi costruiamo i pollai e poi non abbiamo i pulcini», ha spiegato con un’altra metafora. «Abbiamo messo 4,1 miliardi sugli asili nido, dando attenzione alle persone che devono gestire i nostri bambini» ha precisato il ministro. Inoltre, ha proseguito Bianchi, sono stati spesi «4,6 miliardi per la parte digitale per avere la banda larga per 44 mila edifici scolastici»

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