Ok di Aifa ai vaccini aggiornati contro Omicron, gli esperti: «Raccomandato agli over 60 e fragili: per gli altri è scelta individuale»

I nuovi farmaci puntano a garantire una copertura contro le varianti Omicron 1, 4 e 5. Secondo il Cts degll’Aifa, i nuovi vaccini bivalenti hanno dimostrato una maggiore «risposta anticorpale» rispetto ai precedenti

Sono destinati a tutti i nuovi vaccini anti Covid per i quali è arrivato il via libera oggi 5 settembre dall’Agenzia italiana del farmaco nella versione bivalente e aggiornati contro la variante Omicron del Coronavirus. La decisione degli esperti italiani arriva dopo l’ok dello scorso 1 settembre dell’Agenzia europea dei medicinali. I nuovi farmaci dovrebbero essere disponibili in Italia già a partire dai prossimi giorni, come aveva anticipato il ministro della Salute Roberto Speranza ospite di In mezz’ora su Raitre. Comunque non oltre la fine del mese, come invece aveva ipotizzato al Corriere della Sera il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Secondo quanto comunicato dall’Aifa, la dose booster con il vaccino aggiornato contro le varianti potrà essere somministrata dopo almeno tre mesi dal ciclo primario, cioè dopo aver ricevuto le prime due dosi.


A chi sono raccomandati

Il suggerimento degli esperti del Cts dell’Aia è di destinare il vaccino aggiornato innanzitutto per la popolazione a maggior rischio di sviluppare la malattia in forma grave. In particolare la «forte raccomandazione» a ricevere la dose booster è destinata agli over 60 e ai soggetti con fatto di rischio. Per quanto riguarda tutti gli altri soggetti sopra i 12 anni, invece, il Cts dell’agenzia del farmaco spiega che «possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico o come scelta individuale».


Quali vaccini sono stati approvati

Il via libera di oggi ha riguardato i vaccini bivalenti Comirnaty e Spikevax, già approvati da Ema come dosi booster. Questi farmaci hanno dimostrato «la capacità di indurre una risposta anticorpale maggiore di quella del vaccino monovalente originario sia nei confronti della variante Omicron BA.1 che delle varianti BA.4 e BA.5». Per quanto riguarda la sicurezza, gli esperti spiegano che «i dati disponibili non mostrano differenze rispetto al vaccino monovalente originario».

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