Mozambico, la chat disperata del prete durante l’attacco: «Stanno per uccidermi, li perdono: fatelo anche voi»

Convinto di avere i minuti contati, don Loris ha scritto su Telegram agli amici della Diocesi di Pordenone mentre si nascondeva dai terroristi

«Qui sparano. Ci vediamo in paradiso. Stanno incendiando la casa. Se non vi risento, approfitto per chiedervi scusa delle mie mancanze e per dirvi che vi ho voluto bene». Era convinto di morire don Loris Vignandel, il prete friulano scampato all’attentato di questa mattina in Mozambico, dove ha perso la vita Suor Maria Coppi. Mentre i ribelli incendiavano la struttura in cui si trovava insieme agli altri religiosi della missione, don Loris ha voluto rivolgere un ultimo saluto nella chat Telegram della Diocesi di Pordenone. «Ricordatevi di me nella preghiera. Se il buon Dio me ne darà la grazia, vedrò di proteggervi da là. Ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà. Fatelo pure voi.Un abbraccio». Poco dopo aver inviato questi messaggi, don Loris e il suo collega don Lorenzo sono riusciti a nascondersi e a non finire nelle mani degli attentatori. «Io e don Lorenzo siamo rimasti zitti zitti in camera tutta la notte», ha raccontato oggi don Loris a Il Gazzettino. «Hanno bruciato tutto, sfondando tutte le porte. Tranne da noi. E la cosa ci insospettisce non poco: come mai e perché proprio le nostre due porte non sono state toccate? Pare evidente che le hanno appositamente evitate, perché sapevano: non c’è altra spiegazione. Stamattina è passata Angeles a farci sapere che già erano andati via. E così siamo usciti dalle nostre camere, increduli e contenti, ma anche tristi e diversamente sollevati: abbiamo ancora qualcosa da vivere». Mentre don Loris e don Lorenzo si nascondevano dentro l’edificio, altri hanno provato a scappare. «All’inizio degli spari, irmã Eleonora è fuggita nella foresta», ricorda il prete friulano. «Anche irmã Angeles é riuscita a scappare, anche se era stata afferrata da dietro. Purtroppo, uno dei primi spari ha preso suor Maria al volto: per lei non c’è stato niente da fare, e già la sua salma sta andando verso Carapira per la sepoltura».


TELEGRAM / ANSA | La chat Telegram della Diocesi di Pordenone durante l’attentato

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