Il sondaggio Ipsos prima del silenzio elettorale: alla Camera 249 seggi al centrodestra, 82 al centrosinistra

La rilevazione di Pagnoncelli: FdI sopra al 25%, il Pd perde due punti e mezzo. M5s sopra la Lega

Fratelli d’Italia supera il 25% nell’ultimo sondaggio di Ipsos prima delle elezioni del 25 settembre. La rilevazione di Nando Pagnoncelli pubblicata oggi dal Corriere della Sera dà anche le proiezioni per i seggi della Camera e del Senato: secondo l’analisi la partita finirebbe 249 a 82 a Montecitorio e 121 a 43 a Palazzo Madama. Nel dettaglio il partito di Giorgia Meloni arriva al 25,1%, mentre il Partito Democratico è al 20,5%, perdendo due punti e mezzo. Segue il Movimento 5 Stelle, accreditato del 14,5% e in crescita dell’1,1% mentre la Lega è al 12,3%. In questa rilevazione Forza Italia è all’8% mentre il Terzo Polo è al 6,7%. Oltre la soglia di sbarramento ci sono l’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana (3,4%) e Italexit di Gianluigi Paragone (3%).


Le proiezioni

Pagnoncelli spiega che rispetto alle Europee 2019 il consenso per FdI arriva soprattutto dalla Lega. E infatti tutti i sondaggi certificano il sorpasso di Meloni su Salvini nelle regioni del Nord. Il Pd appare in difficoltà, schiacciato tra Renzi e Calenda e il M5s. I grillini di Giuseppe Conte hanno un importante serbatoio di voti al Sud e nelle isole. Per quanto riguarda le proiezioni sui seggi, il sondaggista avverte che le stime sono basate su un campione di grandi dimensioni che comprende 22.000 interviste effettuate da Ipsos tra il 2 agosto e il 6 settembre. La maggioranza del centrodestra arriverà sia alla Camera che al Senato. Dei 147 seggi assegnati alla Camera con metodo maggioritario, ben 129 (88%) andrebbero alla coalizione vincente (62 su 73 al Senato, pari all’85%).


I seggi contendibili, ossia quelli in cui la distanza tra i primi due candidati risulta inferiore al 5%, sarebbero 28 alla Camera e 14 al Senato. L’astensione è oggi stimata al 33,4%. Se alla fine andasse davvero così, si tratterebbe del più grande risultato raggiunto nell’età repubblicana. Il pronostico di Ipsos è chiaro: i distacchi sono talmente ampi che l’esito della competizione ormai non è più in discussione.

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