La nota di Dario Fabbri sul mondo che cambia: il soft power di Elisabetta II, una regina diventata «figura ecumenica» globale – Il video

Ogni settimana il direttore della rivista «Domino» approfondisce in meno di 3 minuti i fatti più importanti dell’attualità internazionale

Ieri si è spenta all’età di 96 anni la regina Elisabetta II, ponendo fine al regno più longevo di sempre: 70 anni e 214 giorni. Una notizia che ha scosso la popolazione britannica e che ha attirato l’interesse dei cittadini di tutto il mondo. Nella decima puntata della videorubrica La nota sul mondo che cambia, che ogni settimana tratta la notizia geopolitica più rilevante, Dario Fabbri si interroga proprio su questo: come è possibile che il sovrano di un singolo Paese possa essere diventato per tutti una sorta di «figura ecumenica», appartenuta all’intero pianeta? E, soprattutto, quale peso ha avuto nella storia del mondo? «È stata testimone, durante il suo lunghissimo regno, di eventi storici. Ma su quanti di questi ha avuto un’influenza, se mai ne ha avuta? Se non la sua compostezza, la postura, la capacità di rimanere, nonostante tutto, al suo posto», si interroga il direttore di Domino. Che vede, nella morte della regina, un fattore decisivo per il futuro stesso del Regno Unito: basterà questa ondata di commozione, e il soft power della monarchia, ad avere un effetto coagulante sul Paese, che sembra ormai avviarsi verso uno smembramento?


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