Giorgia Meloni e quegli incontri segreti con il presidente Mattarella: le rassicurazioni su presidenzialismo e scostamento di bilancio

La presidente di FdI avrebbe parlato con il Capo dello Stato già due volte ad agosto. Tajani: «Fa bene, è il punto di riferimento di tutti»

La presidente di Fratelli d’Italia e candidata alla vittoria delle prossime elezioni, Giorgia Meloni, ha già incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per due volte ad agosto. A riportare questi colloqui è il Fatto Quotidiano, che cita fonti politiche che il Quirinale non ha smentito. Si sarebbe tratto di incontri nei quali non hanno parlato di niente di speciale, ma di cui non se ne sapeva nulla considerato anche il fatto che FdI non ha votato per il suo secondo mandato da Capo dello Stato e che Meloni stessa aveva detto più volte di non condividere quella scelta.


Il primo incontro

Il primo incontro risale a inizio agosto. Il governo Draghi è caduto da pochi giorni e il presidente Mattarella ha voluto condividere con la leader del principale partito di opposizione la necessità che l’esecutivo uscente si faccia carico delle misure per arginare la crisi del gas. In quello scambio, Meloni lo avrebbe anche rassicurato del fatto che la riforma del presidenzialismo per la quale si batte non è una riforma contro di lui. Il secondo, invece, è stato un po’ più generico con lo sguardo puntato già al 26 settembre. La presidente di FdI avrebbe chiarito la sua posizione contro lo scostamento di bilancio ipotizzato anche dai suoi alleati di centrodestra, vedi Matteo Salvini, e rassicurato sulla collocazione internazionale del Paese. Saputo di questi incontri, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha detto che Meloni «fa bene a incontrarlo», precisando che «non mi pare che ci sia nulla di strano o di clamoroso che un capo di un partito incontri il Presidente» e che anche lui lo ha incontrato: «È il Capo dello Stato, il punto di riferimento di tutti quanti».


L’incarico

Dovessero i risultati delle urne confermare i sondaggi, Mattarella dovrà presumibilmente affidare l’incarico di formare il nuovo governo a Meloni. Come riporta il Fatto Quotidiano, quello considerato inaffidabile e pericoloso dall’establishment internazionale è Salvini, ovvero l’unico a scagliarsi contro le sanzioni alla Russia. Intanto, i rapporti tra Meloni e Mario Draghi sembrano rimanere ottimi e continui, mossi dal reciproco bisogno. La presidente di FdI ha bisogno dell’ex presidente della Bce come garanzia rispetto all’Europa e agli Stati Uniti. Lui, invece, avrebbe bisogno di lei nel caso dovesse pensare di riprovare la strada del Colle o della guida alla Commissione o al Consiglio europeo.

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