La minaccia del Cremlino: «Attenzione alle critiche, il confine della legalità è labile»

Dopo i dissensi provenienti da più fronti su come sia condotta l’offensiva in Ucraina, il portavoce di Putin: «I russi appoggiano il presidente»

In difensiva dopo l’offensiva di Kiev, Mosca prova a rilanciare la propria strategia prima di tutto mandando segnali interni e a livello internazionale. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax, parlando delle prossime decisioni del Cremlino anche in ambito di mobilitazione dei riservisti, ha dato un avviso dai toni sinistri: «Fintanto che i punti di vista critici rimangono nell’ambito della legge sono pluralismo, ma il confine è molto labile e qui bisogna essere molto attenti», ha detto. Lo stesso portavoce ha poi specificato che non ci sarà la mobilitazione generale di tutti i riservisti, sebbene, come ha specificato il ministero della Difesa, sia in atto una «offensiva su tutti i fronti». I russi sono «sensibili» sull’operazione militare in Ucraina ed «è comprensibile che l’opinione pubblica reagisca in modo emotivo» agli sviluppi, ma «i russi appoggiano il presidente» Putin e «la società è solida intorno alle decisioni che prende il capo dello Stato», ha ribadito Peskov non è chiaro se in riferimento alle critiche da parte del leader ceceno Kadyrov o alla notizia di alcuni consiglieri municipali di diverse città russe che avrebbero firmato un documento che chiede addirittura le dimissioni di Putin.


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