In Russia salgono a 800 gli arresti per le proteste. La violenza della polizia contro il ballo anti Putin in piazza – I video

La ong Ovd-Info ha raccolto le testimonianze di diversi attivisti, trattenuti per ore senza protocollo. Il vice sindaco di Kotlas sarebbe stato arrestato mentre filmava una manifestazione

Continuano le proteste in Russia contro la mobilitazione militare (parziale) annunciata il 21 settembre dal presidente Vladimir Putin. Secondo i dati aggiornati del progetto media indipendente sui diritti umani Odv-Info, i manifestanti attualmente detenuti sono 799. In totale sarebbero state arrestate circa 2 mila persone, per la maggior parte rilasciate. Non prima, come documentano le testimonianze raccolte da Odv-Info, di essere trattenute per ore o anche per tutta la notte senza il rispetto del protocollo, come ha raccontato l’attivista per i diritti umani Dinar Idrisov da San Pietroburgo. Al dipartimento di polizia di Mosca, invece, ai fermati sono state prese le impronte digitali, sono stati fotografati e hanno dovuto consegnare il cellulare. Un altro attivista, Ilya Leshukov, ha detto a Ovd-Info che a Kotlas (regione di Arkhangelsk), le forze di sicurezza hanno arrestato il vice sindaco Anatoly Arseev, che stava filmando una manifestazione. Ma non si protesta solo nelle grandi città. Come mostrano i video diffusi su Twitter da Mediazzzona, a Jakutsk, capoluogo della Sacha-Jacuzia, nella Siberia orientale, in centinaia sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso alla guerra e alla mobilitazione. Hanno scelto di farlo ballando l’osuchaj, una danza popolare che si balla creando dei cerchi concentrici. I manifestanti hanno circondato i poliziotti e hanno cantato: «No al genocidio!», «No alla guerra!». Tantissime le donne riunite, che più volte hanno impedito alle forze dell’ordine di portare via le persone.


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