Renzi avverte Meloni: «Si accorgerà che l’Ue non è Instagram»

Il leader di Iv: «Vedremo che governo verrà fuori: spero sia il migliore del mondo, ma conoscendoli non credo che sarà così»

Il nuovo governo non si è ancora formato, né insediato, ma Matteo Renzi va già alla carica in qualità di opposizione. Il leader di Italia Viva, a margine di un evento post-elettorale a Firenze, ha lanciato una frecciatina alla leader di Fratelli d’Italia, già alle prese con le grane sui rincari energetici che da subito dovrà affrontare quando si insedierà a Palazzo Chigi, se e quando le verrà affidato formalmente l’incarico: «Credo che Giorgia Meloni si accorgerà presto che il Consiglio europeo non è Instagram, che Bruxelles non è Atreju e quindi dovrà fare le cose in modo molto diverso da come le ha fatte in campagna elettorale». E il leader di Iv ha poi aggiunto: «Meloni non è il problema, ma ho paura che non sia la soluzione». A detta di Renzi «se continui a dire cose sovraniste, cara Giorgia, la pacchia è finita per noi». E l’ex premier rilancia: «Facciamo un passo tutti insieme verso gli Stati Uniti d’Europa: fai davvero, cara Giorgia, l’interesse dell’Italia: se si tira su muro ora, si rimane schiacciati. Il vero interesse dell’Italia è chiedere un’Europa più forte».


E mentre la coalizione di centrodestra discute della ripartizione dei ministeri, ma soprattutto dei nomi che entreranno a far parte nuovo esecutivo, con non pochi problemi a trovare profili idonei per il Ministero dell’Economia e per la casella dell’Ambiente e della Transizione Ecologica, Renzi taglia corto: «Che Meloni decida di fare il governo con tecnici o con politici è un problema loro: vedremo che governo verrà fuori». Il leader di Italia Viva sembra non volersi addentrare troppo nella questione perché «da italiano spero che sia il governo migliore del mondo, ma conoscendoli non credo che sarà così». In qualsiasi caso l’ex premier ribadisce che Italia Viva starà all’opposizione in modo «serio, civile, rigoroso». E Renzi ha ribadito che se il prossimo governo, «una volta affrontate le sfide internazionali che oggi mi tolgono il sonno, vorranno aprire il dialogo sulle riforme, noi ci saremo».


E l’ex sindaco di Firenze, nel suo discorso, ha lanciato anche una stoccata al leader del M5s, Giuseppe Conte. «Si vedranno due opposizioni: una populista, alla Conte, e l’opposizione nostra, rigorosa e riformista». Infine un velato riferimento, senza menzione esplicita, al Partito Democratico: «Quelli che stanno nel mezzo di queste due opposizioni decideranno se stare con noi o con Conte, ma è un problema loro». Insomma, dopo aver puntato il dito contro il segretario uscente Enrico Letta, sostenendo che sia il «colpevole» della vittoria di Meloni, il leader di Italia Viva ribadisce: «Il Pd, per come l’abbiamo conosciuto, è finito. Questione di mesi e il congresso lo chiarirà definitivamente». Ovviamente, le porte di Italia Viva restano aperte ai dem scontenti, anche in vista dello scontro interno in previsione del cambio ai vertici della segreteria del Partito Democratico.

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