Il tabaccaio che si rifiuta di vendere Gratta e vinci e sigarette a chi prende il reddito di cittadinanza: «Tutti dovrebbero opporsi»

I titolari dell’attività a Ladispoli, in provincia di Roma, hanno spiegato al Messaggero di non essere contrari al sussidio, ma che sarebbe giusto spenderlo per altro. E sperano che la categoria di rivenditori segua il loro esempio

«Hai il Reddito di cittadinanza? Niente sigarette, né Gratta e vinci». La presa di posizione netta arriva dai titolari di una tabaccheria di Ladispoli, sul litorale romano, che a Il Messaggero hanno raccontato di aver deciso di non accettare più carta prepagata dei titolari del sussidio per acquisti che considerano non necessari, così come peraltro previsto dalle regole che regolano il RdC. Giacomo Esposito e Gloria Ibisco lanciano un appello a tutti i loro colleghi, perché «è giusto che la categoria dei rivenditori si opponga nei casi più evidenti». I due titolari hanno, inoltre, specificato di «non essere contrari al provvedimento a favore dei cittadini più in difficoltà», ma credono che quell’aiuto dello Stato «essere utilizzato per altro». I due hanno raccontato di aver preso questa decisione dopo che una signora si sarebbe presentata nella loro attività per comprare appunto sigarette e Gratta e vinci con la tessera del Reddito di cittadinanza. La donna avrebbe insistito, dicendo che «il fumo è un vizio che deve essere esaudito così come il gioco». Argomenti che non hanno trovato d’accordo i tabaccai: «ci siamo opposti, ovviamente». E sperano che altri seguano il loro esempio.


Il reddito di cittadinanza nel mirino di Fratelli d’Italia

La misura statale del reddito di cittadinanza è nel mirino di Fratelli d’Italia e della sua leader che – come annunciato anche in campagna elettorale – comincerà a lavorare per riformarla. La modifica, probabilmente, riguarderà le offerte di lavoro. Oggi, infatti, il sussidio si perde se si rifiutano due lavori. FdI vuole, invece, arrivare alla possibilità di rifiutare una sola volta l’offerta di lavoro prima di perdere il sussidio e non più due. In sintesi, verrebbe abolita la possibilità di poter scegliere la seconda offerta di lavoro se la prima non viene accettata, rafforzando – inoltre – il sistema dei controlli con l’obiettivo di scovare i furbetti del reddito. Sulla possibile abolizione del reddito di cittadinanza, è arrivato anche il monito dell’Europa. Il commissario europeo del Lavoro Nicholas Schmit, ha affermato che la sua abolizione non è la soluzione: «Ma se lo aboliamo poi che si fa? Che facciamo con chi non ha alcun reddito? Li mandiamo tutti dalla parrocchia? Non va abolito». Ciò che serve per Schmit è «una politica di accompagnamento e di inclusione nel mercato del lavoro».


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