L’italiano che ha fatto l’osservatore per i referendum in Ucraina: «Voto Lega e sto con Putin, il voto era regolare»

Giuseppe Luca Genovese è arrivato su invito dell’autoproclamato ambasciatore dell’Abkhazia: nei parchi ho visto i bambini giocare

Giuseppe Luca Genovese, 41 anni, siciliano di Gela, ha fatto parte dei 13 osservatori italiani per i referendum sui territori occupati dell’Ucraina. Lo ha fatto su invito delll’autoproclamato ambasciatore italiano nell’altrettanto autoproclamata Repubblica indipendente dell’Abkhazia Vito Grittani. È stato scortato dai russi in alcuni seggi di Lugansk e Donetsk. «La situazione — dice adesso, al ritorno in Italia — era molto tranquilla. Certo, c’è un clima particolare. Ma le operazioni sono state regolari». La Tass, citando la sua presenza, lo ha presentato come “membro del comitato internazionale della Lega Nord”. Lui dice di non essere nemmeno iscritto al Carroccio ma di essere un simpatizzante. E sulle operazioni di voto sostiene che è andato tutto liscio: «Avevamo una scorta, ma non ci limitava. Ma nelle città c’erano parchi con i bambini che giocavano». Per lui «la guerra è sbagliata sotto tutti i punti di vista. L’Italia è contro la guerra. E poi noi non dobbiamo dimenticarlo: non siamo in conflitto con la Russia. Putin e Berlusconi erano amici». Dice di non volersi schierare nel conflitto: «Sono per la pace». Ma quando Claudio Reale gli ricorda che l’Ucraina è stata invasa risponde che «non si parla della guerra che c’è stata nel 2014, quando l’Ucraina stessa ha attaccato il Donbass». Quindi ha ragione Putin? «Non voglio mettermi in una situazione di disagio. Io sono fiero di essere italiano».


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