La Lega chiede un ministero per la Famiglia e la natalità. La conferma del capogruppo Romeo: «Seguiamo l’esempio del Trentino»

Del nuovo dicastero aveva parlato il segretario Salvini in un incontro a porte chiuse a Saranno, la sera del 6 ottobre

Prima l’indiscrezione, poi la conferma. Massimiliano Romeo, attuale capogruppo della Lega in Senato, ribadisce quanto il suo segretario avrebbe detto a Saronno, la sera del 6 ottobre, in un incontro a porte chiuse. «Con questo governo si spera di concretizzare i progetti che in parlamento abbiamo più volte sostenuto, cercando di seguire l’esempio delle politiche del Trentino Alto-Adige, la Regione che ha l’indice di natalità più alto». All’Ansa, Romeo non nasconde che la Lega ambirebbe a guidare un ministero per la Famiglia e la natalità. Il partito «gradirebbe molto» anche gestire il dicastero per gli Affari regionali, l’autonomia e le riforme: «sarà garanzia di stabilità per il governo e per il Paese», assicura il senatore. Che poi fa il punto sui lavori di formazione del prossimo esecutivo: «Ci sono trattative in corso. Come non ci sono veti, non ci sono diktat, ma l’autonomia è una battaglia che la Lega porta avanti. Autonomia e presidenzialismo nel programma elettorale centrodestra sono temi centrali da portare a casa». Romeo conclude sulla questione “ministri politici o tecnici” che tiene banco da settimane: «Più il governo è politico e meglio è. La politica deve dare gli indirizzi, i tecnici possono dare una mano a realizzarli».


L’incontro di Saranno

La frase che Matteo Salvini avrebbe detto all’elettorato varesino sul ministero per la Famiglia viene sintetizzata così da diverse agenzie stampa: «Per quanto mi riguarda chiederò per la Lega alcuni ministeri come quello per la Famiglia e la natalità, perché bisogna tornare a mettere al mondo figli, senza tanti problemi». Ma non è l’unico elemento emerso dalla riunione che sarebbe dovuta rimanere riservata. Il segretario della Lega avrebbe motivato così la riduzione del consenso del suo partito rispetto alla tornata elettorale del 2018: «Abbiamo pagato il sostegno al governo Draghi». L’altra parte del ragionamento è che Fratelli d’Italia è diventato il primo partito perché «stare all’opposizione è ovviamente più facile». Interpretazione sulla quale Giancarlo Giorgetti, ministro dell’esecutivo Draghi, avrebbe voluto dire la sua: «Salvini mi smentirà, ma non è stato un errore sostenere il governo».


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