Zerocalcare e il nuovo libro «No Sleep Till Shengal»: «Vi racconto il massacro degli ezidi tra Isis, Iraq e Turchia»

Il titolo viene da una canzone degli Stiff Little Finger. Il racconto della trama

L’autore di fumetti Zerocalcare ha pubblicato No Sleep Till Shengal. Ovvero il libro che racconta la popolazione ezida schiacciata fra l’Isis, il governo iracheno e quello turco. E oggi racconta a Franco Giubilei per La Stampa la genesi dell’opera: «Non sono appassionato della guerra in sé, ma del diverso modello che viene affermato nella società degli ezidi. Dopo essere stati uccisi a migliaia dall’Isis nel 2014, con violenze su donne e bambini, sono stati aiutati a scappare dai kurdi del Pkk (il partito comunista kurdo, visto come il fumo negli occhi da tutti gli altri soggetti attivi nell’area. A cominciare dai turchi, che ne temono le spinte indipendentisti nella loro nazione, ndr) per poi tornare nella loro terra e sconfiggere l’Isis, adottando il modello del Pkk». Oggi alle 16 al centro socioculturale Ararat la presentazione. Michele Rech spiega che il titolo del libro, che viene da una canzone degli Stiff Little Fingers, glielo ha suggerito… la realtà: «Per una settimana non ho chiuso occhio mentre mi recavo nella città di Shengal, dove stanno gli ezidi. Sono stati massacrati dall’Isis otto anni fa, donne e bambini sono stati violentati e rivenduti, gli unici che li hanno aiutati sono stati quelli del Pkk». Infine, svela che nonostante i tanti viaggi è ancora legato alla sua Rebibbia: «Faccio cose autobiografiche, ma per rispondere alla domanda le dico che ho fatto un voto per cui possono venire a cercarmi coi forconi se vado a stare da un’altra parte. Ci abito da sempre, tutte le mie relazioni familiari e affettive sono qua, è un quartiere molto identitario. Ovviamente non è un posto perfetto…».


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