Guerra in Ucraina, manifestazione pacifista il 12 o il 19 novembre. Letta conferma il sit-in giovedì all’ambasciata russa

Il corteo, rilanciato anche dall’ex premier Giuseppe Conte chiederà il cessate il fuoco e una conferenza di pace. La manifestazione a sostegno dell’Ucraina dopo l’insediamento del nuovo parlamento

Due manifestazioni per la pace per due pacifismi che rischiano di trovarsi perlomeno divisi, se non su fronti opposti. La manifestazione per la pace promossa dalla sigla Europe for peace, di cui ha parlato anche il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte su Avvenire per chiedere che l’Italia si faccia promotrice di una conferenza internazionale di pace in Ucraina e per l’immediato cessate il fuoco dovrebbe svolgersi a metà novembre, presumibilmente il 12 o il 19 del mese. Almeno è questo l’orientamento emerso dagli incontri che si stanno svolgendo in queste ore tra i rappresentanti del mondo dell’associazionismo a cui hanno partecipato, tra gli altri, Acli, Anpi e Arci. A questa iniziativa hanno aderito anche Sinistra italiana, Unione popolare, Rifondazione comunista e alcuni esponenti del Pd – da Laura Boldrini a Marina Sereni a Peppe Provenzano, fino al ministro Andrea Orlando – hanno lanciato segnali di apertura, anche se l’iniziativa è pensata per essere «apolitica e senza bandiere di partito», basata fondamentalmente sulle parole di Papa Francesco. La città deputata ad ospitare il corteo è Roma. La manifestazione dovrà essere assolutamente «apolitica e senza bandiere di partito». Allo stesso tempo, il segretario del Pd Enrico Letta sta organizzando la partecipazione del Pd al sit-in davanti all’ambasciata russa in calendario per giovedì pomeriggio, subito dopo la prima riunione del nuovo parlamento. Dal Nazareno confermano che lo stesso segretario sarà presente. L’appuntamento è stato organizzato da un insieme di sigle che include Base Italia di Marco Bentivogli, LiberiOltre, il comitato Giovani per l’Ucraina e vede l’adesione di personalità varie, tra le quali Luigi Manconi, il professor Leonardo Becchetti e lo scrittore Sandro Veronesi.


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