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«Musk ha parlato con Putin prima del piano di pace sull’Ucraina». Il miliardario nega

11 Ottobre 2022 - 20:15 Maria Pia Mazza
Il patron di Tesla smentisce l’indiscrezione diffusa dal politologo americano Ian Bremmer che guida l'osservatorio Eurasia Group. E precisa: «Abbiamo parlato solo una volta 18 mesi fa, discutendo di aerospazio»

Il patron di Tesla Elon Musk nega di aver parlato con il presidente russo Vladimir Putin, prima di pubblicare su Twitter il suo piano di pace tra Russia e Ucraina. L’indiscrezione era stata diffusa dal politologo statunitense e fondatore di Eurasia Group, Ian Bremmer che, secondo quanto riportato da Vice News, in una mail inviata agli abbonati alla società di consulenza politica da lui fondata, ha scritto che Musk gli avrebbe detto che Putin era «pronto a negoziare», a condizione che la Crimea rimanesse annessa alla Russia e se il governo di Kiev avesse accettato l’annessione alla Russia degli oblast di Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia. In un tweet, Musk ha risposto a quanti gli chiedevano se la notizia riportata da Vice fosse fondata, replicando: «No, non è vero. Ho parlato con Putin solo una volta, circa 18 mesi fa, e abbiamo parlato di tematiche aerospaziali».

L’indiscrezione di Bremmer

Secondo quanto riportato nella newsletter, il politologo di Eurasia Group, Ian Brammer, ha riferito che Musk gli avrebbe comunicato che il presidente russo punterebbe unicamente all’annessione di questi territori, aggiungendo che si sarebbe detto «disposto a tutto» pur di raggiungere l’obiettivo, includendo anche un potenziale attacco nucleare, qualora le forze di Kiev avessero invaso la Crimea. Il patron di Tesla, la scorsa settimana, aveva pubblicato su Twitter una serie di punti che, a suo avviso, avrebbero portato alla pace tra Mosca e Kiev. Molti di questi punti risultano coincidere con gli obiettivi che Putin avrebbe comunicato a Musk, anche se il patron di Tesla ha aggiunto l’opzione di ripetere i referendum in Donbass sotto la supervisione delle Nazioni Unite, essendo ritenuti una «farsa» dalla maggior parte della comunità internazionale.

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