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Il vaccino Pfizer non previene la trasmissione? Il deputato europeo Rob Roos non sa a cosa servono i vaccini

12 Ottobre 2022 - 17:33 Juanne Pili
Se i vaccini non garantiscono una protezione contro il contagio, il Green pass è stato un imbroglio?

È diventato virale, da Twitter a condivisioni Facebook, il filmato del deputato olandese al Parlamento europeo Rob Roos dove sostiene di aver fatto una scoperta “sconvolgente”: il vaccino contro il nuovoCoronavirus di Pfizer non garantisce di prevenire i contagi. Quindi – secondo lui – avrebbe fatto ammettere tutto ciò per la prima volta alla rappresentante di Pfizer in audizione al Parlamento europeo, Janine Small. Roos conclude quindi insinuando che provvedimenti come il nostro Green pass siano stati imposti inutilmente. Siamo di fronte a un racconto fuorviante.

EDIT – A seguito di una ulteriore narrazione falsa, scatenata grazie all’intervento dell’eurodeputato olandese, abbiamo pubblicato un secondo articolo di approfondimento.

Per chi ha fretta:

  • I vaccini non prevengono il contagio, bensì le forme gravi di Covid.
  • Riducendo le forme più sintomatiche cala anche la probabilità di contagiare.
  • Diversi studi successivi lo hanno confermato.

Analisi

Il deputato Rob Roos ha condiviso su Twitter una clip dove lo si vede porre una domanda in Parlamento a Small, con la seguente didascalia:

In audizione COVID, la direttrice di Pfizer ammette: il vaccino non è mai stato testato sulla prevenzione della trasmissione. “Vaccinarsi per gli altri” è sempre stata una bugia. L’unico scopo del passaporto COVID: costringere le persone a vaccinarsi. Il mondo ha bisogno di sapere. Condividi questo video!

Roos, cercando di delegittimare i provvedimenti come ad esempio il nostro Green Pass, insinua di fatto che i vaccini anti Covid approvati in Europa siano inutili, in quanto non garantirebbero la protezione dal contagio. È ben noto che lo scopo primario delle campagne vaccinali sia stato quello di ridurre i casi gravi, uscendo dalla crisi delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive.

«Il vaccino Pfizer COVID è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?» chiede Roos esigendo una risposta secca. Small pare colta impreparata, perché come vedremo l’obiettivo principale era quello di prevenire le forme gravi: «No. Questi, hmm, sai, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato…». Qui il filmato si interrompe.

A cosa servono i vaccini anti Covid?

Come abbiamo spiegato diverse volte (per esempio qui e qui) i vaccini anti Covid sono stati approvati perché ottengono l’obiettivo primario, ovvero la capacità di ridurre drasticamente le probabilità di sviluppare le forme gravi della malattia in un periodo in cui i casi erano saliti al punto da saturare i reparti degli ospedali e in particolare della terapia intensiva. A venire colpite soprattutto le persone anziane e con comorbidità. Infatti è stato raccomandato anche di mantenere il distanziamento sociale e indossare delle apposite mascherine. Proprio col timore che l’atto di vaccinarsi facesse abbassare la guardia. Non di meno, un certo grado di protezione anche dal contagio è stata ugualmente osservata.

Alcuni studi che Rob Roos non considera

Successivi studi, come per esempio il technical report del European centre for disease prevention and control (Ecdc) del 21 aprile 2021, hanno mostrato, dati alla mano, proprio queste ovvietà:

Prove limitate indicano che le persone completamente vaccinate, se infette, possono avere meno probabilità di trasmettere SARS CoV-2 ai loro contatti non vaccinati – continua la relativa nota introduttiva del Ecdc – Rimane incertezza sulla durata della protezione in questi casi, nonché sulla possibile protezione contro le varianti SARS-CoV-2 emergenti. 

Uno studio condotto in Scozia, apparso sul Nejm nell’ottobre 2021 mostrava una riduzione dei casi nelle famiglie degli operatori sanitari del 30% coi vaccini di Pfizer e AstraZeneca. Abbiamo anche comparazioni tra i casi in Europa e quelli in altri Paesi dove sono stati distribuiti soprattutto vaccini non approvati in Occidente, come il cinese CoronaVac distribuito in Cile. Nonostante una massiccia campagna vaccinale il Paese sudamericano ha subito una crisi delle terapie intensive, che da noi invece non si registrava più. Come se non bastasse, una ricerca canadese dell’aprile scorso, suggerisce addirittura, che i non vaccinati aumentino le probabilità di contagio anche in chi si vaccina.

Abbiamo simulato uno spettro di modelli di mescolanza tra gruppi vaccinati e non vaccinati che andavano dalla mescolanza casuale alla mescolanza completa – spiegano i ricercatori -, in cui le persone hanno contatti esclusivamente con altri con lo stesso stato di vaccinazione. Abbiamo valutato la dinamica di un’epidemia all’interno di ciascun sottogruppo e nella popolazione nel suo insieme […] Sebbene il rischio associato all’evitare la vaccinazione durante una pandemia virulenta sia principalmente per le persone non vaccinate, le loro scelte influiscono sul rischio di infezione virale tra coloro che sono vaccinati in modo sproporzionato rispetto alla porzione di persone non vaccinate nella popolazione.

Conclusioni

Pfizer coi suoi studi clinici ha dimostrato che il suo vaccino è sicuro ed efficace, nella misura in cui previene le forme gravi di Covid-19, con effetti evidenti nelle terapie intensive dei Paesi che hanno distribuito il prodotto alla popolazione. Altri studi, condotti anche per conto dei governi e non solamente dalle case farmaceutiche, hanno suggerito invece, che scegliere di non vaccinarsi può essere pericoloso anche per chi si vaccina.

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