Intossicazione tra gli spinaci, dopo i risultati delle analisi l’ultima ipotesi: «Stramonio, non mandragora»

Le analisi hanno confermato che si tratta di un avvelenamento di origine vegetale quello che ha portato il ricovero di più persone in Campani

Si tratta di un «avvelenamento di origine vegetale» quello che la settimana scorsa ha portato il ricovero di diverse persone in Campania dopo aver mangiato degli spinaci. È questo quanto emerge dalle analisi dell’Istituto zoo-profilattico sperimentale del Mezzogiorno, riferisce Il Mattino, e annunciate dal direttore, Gennaro Limone, alla riunione straordinaria della commissione Agricoltura della Regione Campania. In questi giorni l’ipotesi più avvalorata era che l’intossicazione fosse dovuta alla pianta della mandragora. Dalla commissione ora arriva un’altra ipotesi. Francesco Emilio Borrelli, presidente della commissione Agricoltura della Regione Campania, ha riferito che l’origine «potrebbe risiedere nello stramonio e non nella mandragora». Conosciuto comunemente come erba del diavolo o delle streghe, lo stramonio è una pianta altamente velenosa in tutte le sue parti, che cresce sia in pianura che in montagna.


L’erba del diavolo

Il ministero della Salute ha disposto il ritiro dalla vendita del lotto di produzione numero 273 di spinaci venduti con il marchio «Il Gigante» in confezioni da 500 grammi dell’azienda «Spinerb di Coleoni Andrea eC snc» della provincia di Bergamo. Il direttore dell’istituto ha confermato che si tratta di «una partita di spinaci contaminati provenienti da Avezzano, probabilmente da una coltura a campo aperto». Gennaro Limone nella sua audizione ci ha tenuto anche a sottolineare come ci sia stata «un’importante reazione di filiera istituzionale per isolare la partita di spinaci, ricostruire la sua catena distributiva e prevenire ulteriori casi». Nel frattempo, l’istituto – data la psicosi nata in questi giorni – ha annunciato che pubblicherà sul proprio sito le immagini delle piante più comuni che possono provocare intossicazioni e avvelenamenti.


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