Lavorare meno, guadagnare tutto. La proposta di Bombardieri (Uil): «Meno ore a parità di salario»

Il sindacalista: l’argomento non deve essere tabù, molti in Europa lo stanno facendo

Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri propone oggi in un’intervista a il Fatto Quotidiano di ridurre le ore di lavoro a parità di salario. «Questo argomento non deve più essere un tabù. Altri Paesi europei lo stanno sperimentando con buoni risultati. Si lavori quattro giorni alla settimana o si accorci l’orario giornaliero», dice nel colloquio con Roberto Rotunno. Una proposta che riecheggia quella fatta nei giorni scorsi da Banca Intesa ai suoi dipendenti: lavorare per un’ora in più al giorno in cambio di una giornata in meno in ufficio. Da 37 ore e mezza a 36 complessive di lavoro sulla settimana. E che guarda a quello succede in Europa e nel mondo. Un esperimento di riduzione dell’orario di lavoro si è appena concluso nel Regno Unito: l’86% delle imprese si è impegnata a proseguirlo.  In Islanda ha avuto un “successo travolgente” il test su 2500 impiegati pagati lo stesso importo per orari più brevi. La produttività è rimasta invariata. E altri ci provano in Portogallo e Belgio.


Il sindacato e il nuovo governo

Bombardieri spiega che «gli esperimenti di molti paesi europei come Gran Bretagna, Spagna e Belgio mostrano che la riduzione aumenta la produttività e i risparmi per aziende e lavoratori». In Italia, è il ragionamento, si potrebbe applicare «affidando l’esperimento alla contrattazione. Attraverso questa, misurare la produttività ma non col vecchio modello fordista, bensì sul raggiungimento degli obiettivi». La prima richiesta al governo Meloni in arrivo, invece, sarà quella di tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori: «È la prima emergenza: l’inflazione, il costo dell’energia e l’aumento delle bollette provocheranno problemi ai redditi bassi. Non siamo soddisfatti dal precedente decreto Aiuti». Per ora, Bombardieri registra con soddisfazione che «la presidente di Fratelli d’Italia ha fatto un richiamo al confronto con le parti sociali, lo verificheremo. Secondo noi il confronto dev’essere preventivo, non sempre col precedente governo è stato così. Per quello che riguarda le proposte non mi pare ci sia stata una proposta unica del centrodestra sulla flat tax: aspettiamo le scelte. In questo Paese c’è un’evasione fiscale che gira attorno ai 100 miliardi di euro e quello è il primo problema da assumere, chiediamo al governo di partire da questo».


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