Ucraina, l’Iran rifornirà Mosca con un carico di missili. La rivelazione del Washington Post

Secondo il quotidiano statunitense, l’industria di armi iraniana sta preparando un primo carico di missili balistici superficie-superficie da inviare a Mosca

Per gli agenti dell’intelligence americana e degli alleati, l’Iran si sta preparando a rafforzare il suo impegno nel fornire armamenti a Mosca da utilizzare contro le città ucraine e le truppe di Kiev. Ad affermarlo è il Washington Post. Teheran, scrive il quotidiano statunitense, prevede di inviare non solo droni d’attacco, ma anche missili superficie -superficie di fabbricazione iraniana allo scopo di aiutare le truppe di Mosca a compensare le enormi perdite di equipaggiamento militare russo, tra cui munizioni a guida di precisione, subite dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il 24 febbraio scorso. A dimostrazione, inoltre, del ruolo strategico dell’Iran nel fornire assistenza militare a Mosca, alcuni diplomatici statunitensi avrebbero ammesso – scrive il Wp – come Teheran abbia inviato il 18 settembre scorso alcuni funzionari per finalizzare i termini dell’ulteriore spedizione di armi.


Una nota dell’intelligence Usa, condivisa nei giorni scorsi con alcuni rappresentanti ucraini e statunitensi, riporta infatti che l’industria di armi iraniana sta preparando un primo carico di missili Fateh-110 e Zolfaghar, ovvero missili balistici a corto raggio in grado di colpire bersagli a distanza di 300 e 700 chilometri. Se approvata, si tratterebbe della prima consegna – da parte dell’Iran a Mosca – di questa tipologia di missili. L’Iran possiede uno dei più grandi arsenali di missili a corto e medio raggio in Medio Oriente e Teheran, in precedenza,  – come ricorda il Wp – aveva già fornito la stesso tipologia di armi a gruppi di milizie in Medio Oriente, in particolare combattenti Houthi, un gruppo armato dello Yemen. Ora, però, la preoccupazione è che questi missili superficie-superficie possano offrire alle truppe russe la possibilità di rafforzare le scorte di armamenti, drasticamente ridotte nel corso della guerra arrivata ormai al suo settimo mese. 


Secondo il vicedirettore dell’intelligence Usa, Morgan Miur, citato dal Washington Post, «La Russia ha perso più di 6.000 pezzi di equipaggiamento dall’inizio della guerra» e ha continuato, inoltre, «a utilizzare munizioni a un ritmo insostenibile». Ma non solo. Bloccata dalle sanzioni occidentali, Mosca si rivolge, ora, a Paesi come Iran e Corea del Nord per le attrezzature militari, inclusi droni, munizioni di artiglieria e razzi. Da tempo Kiev accusa Teheran di fornire alle forze armate del Cremlino equipaggiamento militare, in particolare velivoli da guerra. L’attacco russo su diverse città dell’Ucraina di lunedì 10 ottobre – in risposta all’attacco al ponte di Crimea che Mosca attribuisce a Kiev – sarebbe stato condotto anche con droni kamikaze provenienti dall’Iran. Nonostante le accuse, però, il ministro degli esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, aveva affermato – nei giorni scorsi – che «la Repubblica Islamica non ha venduto e non venderà armi da usare nella guerra in Ucraina».

Ministro israeliano: «È arrivato il momento di aiutare l’Ucraina»

Dopo la notizia del rafforzamento da parte dell’Iran del suo impegno nel fornire armamenti a Mosca, è arrivata la risposta di Israele che – tramite il ministro israeliano per la Dispora, Nachman Shai – ha confermato il sostegno militare all’Ucraina. «La consegna da parte dell’Iran di missili balistici alla Russia è una chiamata per Israele, perché fornisca aiuto militare all’Ucraina proprio come fanno gli Stati Uniti e i Paesi della Nato», si legge nel tweet.

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