Russia, Putin mette fretta al nuovo organo di coordinamento: «Urgente rispondere alle esigenze dell’operazione militare»

A soli sette giorni dall’istituzione del Consiglio, il presidente russo ha chiesto di preparare «il più presto possibile» un documento sulle necessità dell’operazione. Intanto Mosca ribadisce all’Onu le accuse sulla bomba sporca

Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto di preparare «il più presto possibile» un documento sulle esigenze della cosiddetta «operazione militare speciale in Ucraina» al Consiglio di coordinamento dell’operazione, istituito dal Cremlino una settimana fa. A riferirlo è la Tass, che spiega anche come il presidente russo abbia esortato il nuovo ente governativo ad accelerare i tempi pur riconoscendo «il breve periodo di tempo di funzionamento» dell’organo istituito da sette giorni. In un clima di timore per un’eventuale escalation programmata in silenzio dal Cremlino, arriva anche l’ulteriore presa di posizione di Mosca sull’ultima accusa lanciata a Kiev dal ministro degli esteri russo Serghei Shoigu. Pochi giorni fa il fedelissimo di Putin aveva parlato della possibilità da parte delle forze ucraine dell’utilizzo di una bomba sporca, e cioè contenente materiale radioattivo. Dichiarazione che ha turbato non poco il resto del mondo, provocando la reazione di netta smentita dello stesso presidente ucraino Zelensky. Ora l’accusa viene riconfermata da Mosca in una lettera inviata al Consiglio di sicurezza dell’Onu e riportata dal Washington Post. «Il regime di Kiev ha la capacità tecnologica e industriale per sviluppare una bomba sporca», ribadisce il Cremlino nel documento, «e intende “camuffare” la detonazione descrivendola come l’esplosione di un’arma nucleare tattica russa». Parlando con l’Onu la Russia ha spiegato le mire ucraine: «Con questa provocazione il regime di Kiev punta a intimidire la popolazione, aumentare il flusso di rifugiati e accusare la Russia di terrorismo nucleare».


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