Pericolo bomba sporca, Stoltenberg: «Le accuse di Mosca sono assurde e pericolose»

La replica del segretario generale della Nato: «DI solito accusano gli altri di fare ciò che intendono fare loro»

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg definisce assurde le accuse russe all’Ucraina di fabbricare bombe sporche e punta il dito contro Mosca: «Di solito la Russia accusa gli altri di fare ciò che intende fare lei stessa». In un’intervista a Politico Europe, l’ex leader laburista norvegese ha aggiunto: «Ciò che ci preoccupa è che questo fa parte di uno schema che abbiamo visto in precedenza, in Siria e poco prima dell’inizio della guerra a febbraio». Già i ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti erano intervenuti in mattinata per smentire le dichiarazioni del Cremlino: «Nessuno si lascerebbe ingannare se Mosca intensificasse il conflitto in Ucraina utilizzando il pretesto dell’uso da parte di Kiev di una bomba sporca menzionata dal governo russo». Non si era fatta attendere la risposta di Mosca, che tramite il portavoce Dmitry Peskov aveva affermato che il presidente Vladimir Putin non è intenzionato a parlare con i leader occidentali. «Il presidente russo non ha intenzione di tenere conversazioni telefoniche con i leader occidentali, tra cui il presidente americano Biden, il cancelliere tedesco Scholz e il presidente francese Macron», ha detto Peskov, citato da Ria Novosti, aggiungendo inoltre che secondo Putin, «Parigi e Berlino non mostrerebbero alcun interesse a partecipare alla mediazione per risolvere la questione ucraina». Ciononostante, il capo di stato maggiore delle forze armate russe Valery Gerasimov e il suo omologo statunitense Mark Milley si sono sentiti telefonicamente, come ha fatto trapelare il ministero della Difesa di Mosca, in merito a questa vicenda. La Russia – secondo il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, citato dalla Tass – ha informazioni «concrete» e «doppiamente verificate» sull’utilizzo di una bomba sporca da parte dell’Ucraina. Per Lavrov, infatti, «non sono accuse senza fondamento». E poi: «Sappiamo di istituti ucraini capaci di produrre una bomba sporca». Bomba sporca o dirty bomb che per lo Stato maggiore della Federazione russa potrebbe essere costruita dal «regime di Kiev», «con sostanze radioattive del combustibile nucleare esaurito della centrale nucleare di Chernobyl. La detonazione porterà alla contaminazione radioattiva di un’area fino a diverse migliaia di metri quadrati», ha affermato citato dalla Tass. Nel frattempo, per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky solo la Russia «potrebbe usare armi nucleari in Europa», aggiungendo – inoltre – che Mosca sta usando «ricatti nucleari alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, “munizioni al fosforo” e “mine antiuomo vietate contro infrastrutture civili».


L’attivismo di Shoigu

Le dichiarazioni congiunte di Londra, Parigi e Washington fanno riferimento all’affermazione fatta ieri, sabato 23 ottobre, dal ministro della difesa russo, Serghei Shoigu che parlando con il suo omologo francese Lecornu e con il segretario di Stato alla Difesa britannico Wallace aveva espresso «preoccupazione per possibili provocazioni dell’Ucraina attraverso l’uso di una bomba sporca». Accuse, però, che il presidente ucraino Zelensky aveva rispedito al mittente. «Se la Russia – ha affermato Zelensky – chiama e dice che l’Ucraina sta preparando qualcosa, significa solo una cosa: che la Russia l’ha già preparata». Secondo l’Istituto americano per lo studio della guerra (Isw), le telefonate allarmistiche di Mosca ad alcuni ministri della Difesa della Nato sul rischio che Kiev usi bombe sporche contro le forze russe in Ucraina mirano probabilmente a rallentare o sospendere gli aiuti militari occidentali al Paese e indebolire l’Alleanza stessa.


Le risposte di Kuleba

Nel frattempo, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha iniziato a coordinare i prossimi passi nel lavoro con altri Paesi, l’Onu e l’Aiea per contrastare le menzogne della Russia. «Ho parlato con il mio omologo francese Catherine Colonna. Entrambi abbiamo condannato la campagna di disinformazione della Russia sulla bomba sporca». E poi: «Abbiamo anche coordinato i prossimi passi del nostro lavoro con altri Paesi e all’interno delle Nazioni Unite e dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) per contrastare queste menzogne e scongiurare qualsiasi operazione false flag da parte della Russia», ha scritto Kuleba in un tweet.

In risposta alle affermazioni della Russia è intervenuti anche il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, secondo il quale i siti nucleari ucraini sono aperti alle organizzazione internazionali in particolare all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea). «A differenza di Mosca, – ha detto Reznikov, citato da Ukrinform – l’Ucraina è sempre stata estremamente responsabile in materia di sicurezza nucleare. Anche oggi i siti nucleari ucraini sono aperti all’Aiea. È facile assicurarsi che le dichiarazioni russe siano prive di senso». E ancora: «La coscienza sporca si mostra da sola. La Federazione russa sta mostrando al massimo livello internazionale una rappresentazione di questo proverbio: le menzogne su una bomba sporca che l’Ucraina si starebbe preparando a usare sono un elemento delle tattiche abituali del Cremlino. Quella in cui i criminali cercano di incolpare preventivamente la vittima dell’aggressione per il proprio crimine», ha concluso. Dichiarazioni confermate anche dal ministro degli Esteri ucraino che su Twitter ha detto di aver invitato l’Aiea a inviare «urgentemente» esperti presso gli impianti nucleari in Ucraina. «Nella mia telefonata con Grossi – scrive Kuleba – ho invitato ufficialmente l’Aiea a inviare urgentemente esperti presso le strutture pacifiche in Ucraina che la Russia sostiene ingannevolmente stiano sviluppando una bomba sporca. Lui ha accettato. A differenza della Russia, l’Ucraina è sempre stata e rimane trasparente. Non abbiamo nulla da nascondere».

Foto di copertina: EPA/STEPHANIE LECOCQ

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