Boom della destra in Israele nelle elezioni che vedono come principiali contendenti il premier uscente Yair Lapid e il leader di destra Benjamin Netanyahu. Dopo lo spoglio del 62% dei seggi il blocco dei partiti che sostengono Netanyahu si avvia a conquistare 69 seggi su 120 della Knesset. Ieri Canale 12 nei primi exit poll gli aveva assegnato 61 seggi. Per quanto riguarda le liste che appoggiano Lapid andrebbero 47 seggi. «Siamo vicini a una grande vittoria», ha detto il leader di destra. «Ho esperienza, ho fatto delle elezioni, dobbiamo aspettare i risultati finali, ma il nostro percorso, quello del Likud, ha dimostrato di essere quello giusto». King Bibi si prepara così a riconquistare il potere nelle quinte elezioni in 3 anni. Ma, replica Lapid,« fino all’ultima busta, nulla dice che è finita». Questo voto segna anche un boom del Sionismo religioso di Itamar Ben Gvir, il radicale di destra anti-arabo dalle venature razziste che vuole annettere l’intera Cisgiordania senza concedere diritti ai palestinesi, che intende attenuare le regole di ingaggio per soldati e agenti e picconare la Corte Suprema, baluardo della costituzionalità israeliana.
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