Telefonata Mattarella-Macron, il presidente del Senato La Russa: «L’Italia ha tenuto la barra dritta»

Più conciliante nei toni Rampelli, che ha apprezzato il lavoro del Quirinale per risolvere la crisi sui migranti con la Francia: «Il presidente sta facendo di tutto per superare incomprensioni»

Ad allentare il braccio di ferro tra Italia e Francia sulla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo ci hanno pensato i presidenti della Repubblica dei due Paesi. L’Eliseo, dopo il colloquio telefonico tra Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron, ha ribadito in una nota «la grande importanza delle relazioni tra Parigi e Roma». Non si sa ancora se la chiamata del Quirinale sia stata concordata con Palazzo Chigi: negli scorsi giorni, i toni del governo Meloni sulla questioni migranti e sulla collaborazione con i francesi sono stati tutt’altro che concilianti. Forse sarà proprio l’interessamento di Mattarella a segnare l’inizio di una fase distensiva con Parigi. «Fa piacere che il presidente della Repubblica stia facendo di tutto per far superare questo momento di incomprensione con la Francia. L’Italia non ha alcun interesse a bisticciare con le Nazioni che per ragioni energetiche, economiche o migratorie dovrebbero stare dalla stessa parte». A dichiararlo è stato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed esponente storico di Fratelli d’Italia. «Credo comunque che questo incidente diplomatico sia stato generato soprattutto da ragioni politiche interne alla Francia. È inverosimile che un ringraziamento a Macron per aver voluto accogliere una nave Ong per la prima volta in un porto francese possa scatenare tanta aggressività».


Parlando ai microfoni di La7, Rampelli ha anche auspicato che i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo «si uniscano per affrontare insieme il dramma dell’immigrazione, difendere i confini meridionali del continente, distinguere i nuclei familiari che fuggono da guerre e persecuzioni dagli immigrati economici, sconfiggere trafficanti di esseri umani e scafisti, evitare che l’immigrazione irregolare soppianti quella regolare di cui tutti hanno bisogno. Vedremo cosa accadrà nel G20 a Bali». Il vicepresidente della Camera, poi, ha rimarcato la distinzione tra i flussi migratori che interessano l’Italia e altri Paesi europei: «I migranti che arrivano in Germania sono per lo più ucraini oggi e siriani ieri, cioè rifugiati de facto. Da noi arrivano invece soprattutto immigrati economici così come certificano le commissioni prefettizie che ne esaminano lo status. E comunque – ha concluso Rampelli – al di là dell’internazionale del sovranismo, troppe volte citata a vanvera, c’è l’internazionale dell’egoismo, rappresentata dai Paesi dell’Europa settentrionale, che fa molti più danni all’Ue come dimostrano l’impossibilità di apporre un tetto al prezzo del gas per difenderci dall’aggressione speculativa, le resistenze sulla riforma del patto di stabilità, ieri il veto sul Recovery Fund».


La Russa: «Tenuta la barra dritta». Lupi: «Rapporto tra Francia e Italia è solido»

Sulla questione, Ignazio La Russa è stato meno conciliante di Rampelli: «Il governo, l’Italia in tutte le sue istituzioni a partire dal nostro presidente della Repubblica, ha tenuto la barra dritta», ha dichiarato. Durante l’inaugurazione del prolungamento della tangenziale Rho-Monza, la seconda carica dello Stato ha voluto sottolineare che «l’interesse nazionale va mantenuto ad ogni costo, certo con i modi e i toni giusti, ma senza dimenticare che l’Italia sta rispettando a pieno tutte le regole europee e non può essere lasciata sola nella gestione dei flussi migratori. Troppo comodo immaginare che sia solo l’Italia il Paese di prima accoglienza». Anche Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati e quarta stampella dell’esecutivo, ha commentato la telefonata tra il Colle e l’Eliseo: «La telefonata tra Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron conferma che il rapporto tra Francia e Italia è solido, basato sulla pari dignità che spetta a due paesi fondatori dell’Unione e che, pur con vedute differenti, è nell’interesse di entrambi lavorare insieme a definire una strategia comune europea sulla gestione dei flussi migratori. Quanto accaduto in questi ultimi giorni conferma anche la necessità di una nuova e più determinata politica Euro-Mediterranea, che è di interesse strategico non solo per gli italiani e per i francesi, ma per tutti i paesi dell’Unione Europea».

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