Dl Aiuti quater, salta l’innalzamento del tetto al contante. La Lega rassicura: «Sarà in legge di Bilancio»

«Nessun problema», tranquillizzano fonti di via Bellerio. La norma sarebbe stata stralciata dal decreto perché non sono stati ravvisati elementi di urgenza

Il decreto Aiuti quater, che in gran parte del suo impianto prevede misure per contrastare il caro energia, perde una norma simbolo del programma del centrodestra di governo. In Gazzetta Ufficiale non ci sarà il capitolo che innalzava il tetto al contante e che: secondo le prime bozze, il limite sarebbe dovuto passare da mille a 5 mila euro. Perché dall’articolo 6 del decreto, Misure urgenti in materia di mezzi di pagamento, è stata stralciata la disposizione che persino Giorgia Meloni aveva annunciato in conferenza stampa? Fonti della maggioranza spiegano a Open che, nella definizione del testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sarebbe stato “suggerito” al governo di espungere la norma perché «non sussistono caratteri di urgenza». La Lega, principale fautrice dell’innalzamento del tetto al contante, si è affrettata a spiegare con una nota: «Non c’è alcun problema. Dal primo gennaio 2023, il tetto per l’uso del contante salirà a 5 mila euro. La norma sarà inserita nella legge di Bilancio».


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