Omicidi escort a Roma, De Pau all’interrogatorio: «Ricordo le due cinesi, poi blackout. Ho vagato due giorni sporco di sangue»

Il 51enne italiano verrà trasferito nel carcere di Regina Coeli. A fare il suo nome un parente stretto

È durato oltre sette ore l’interrogatorio in Questura di Giandavide De Pau, l’uomo bloccato questa mattina dalla polizia di Roma e sospettato di essere l’autore del triplice femminicidio avvenuto nel quartiere Prati due giorni fa. Al termine dell’interrogatorio, è scattato il fermo per l’uomo, che verrà ora trasferito nel carcere di Regina Coeli. La Procura di Roma gli contesta il reato di triplice omicidio aggravato. Secondo le prime indiscrezioni, De Pau – un cittadino italiano di 51 anni – avrebbe dei precedenti penali, tra cui un’accusa di violenza sessuale. Dai primi dettagli che emergono dagli atti giudiziari di inchiesta, sembra che l’uomo sia stato ricoverato due volte in strutture psichiatriche e che stia tuttora seguendo un percorso farmacologico. Secondo Repubblica, inoltre, De Pau sarebbe legato al clan Senese, ritenuto uno dei gruppi mafiosi più potenti della capitale. Al nome del 51enne, fortemente sospettato di essere l’autore del triplice femminicidio, si è arrivati dopo una segnalazione giunta alle forze dell’ordine da un suo stretto parente – forse la sorella -, a cui De Pau avrebbe fatto intuire di aver commesso qualcosa di grave. Alla luce di questa chiamata, il parente, forse spaventato, ha allertato la polizia.


«Ricordo solo tanto sangue»

«Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue», avrebbe detto De Pau nelle oltre sette ore di interrogatorio in questura. «Ricordo che una donna cubana è arrivata a casa mia – ha aggiunto – e abbiamo consumato della droga, poi il giorno dopo ho preso un appuntamento a via Riboty». L’uomo ha poi precisato che si trattava della «prima volta che andavo in quell’appartamento con le cinesi» e ha rivelato «di avere lasciato lì» il suo telefono cellulare. «Ricordo di essere stato in quella casa e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro, ma poi ho un black out», avrebbe riferito De Pau nel corso dell’interrogatorio. Il 51enne italiano ha poi aggiunto: «Dopo aver vagato per due giorni, sono andato a casa di mia madre e mia sorella con i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per circa due ore e poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle sei di mattina». Nel corso dell’interrogatorio, gli inquirenti hanno fatto vedere un filmato che riprende De Pau in via Durazzo, dove è stata uccisa Martha Castano, prostituta 65enne. L’uomo però avrebbe replicato così: «Io non ricordo di essere stato lì, ho solo vagato per due giorni senza mangiare né dormire. Mi contestate due omicidi, non avrebbe senso negarne un terzo».


Il questore: «La situazione è sotto controllo»

Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato alle 5:15 a Primavalle e lo hanno condotto in questura per l’interrogatorio. Il questore di Roma, Mario Della Cioppa, in una nota relativa agli omicidi di Roma ha detto che «la situazione è sotto stretto controllo e riteniamo di poter affermare che la collettività possa tornare ad essere più tranquilla perché altri fatti collegati a questi tragici avvenuti non ci saranno». Secondo le prime informazioni, la svolta alle indagini sarebbe legata anche ad alcune testimonianze raccolte dalle forze dell’ordine nelle ultime ore. Gli inquirenti hanno valutato gli elementi forniti da due cittadini cubani e una terza persona. In mattinata la polizia scientifica si è recata in una casa in via Milazzo, nei pressi della stazione Termini. In un primo momento si era pensato che si trattasse della residenza dell’uomo. Ma a quanto pare l’appartamento era collegato alla testimonianza della cittadina cubana che ha detto di aver parlato con l’assassino.

Foto di copertina: ANSA | I rilievi della Polizia Scientifica nello stabile di via Augusto Riboty, a Roma, dove sono state trovate prive di vita due cittadine cinesi (17 novembre 2022)

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