La crisi energetica spegne anche i mercatini di Natale. Orari ridotti in tutta Europa e stop a piste di pattinaggio

Dalla Francia alla Germania ai Paesi Bassi, il tour europeo tra casette di legno e luminarie sta già subendo grossi ridimensionamenti

Casette di legno, luminarie, delizie del luogo e gadget natalizi a non finire. Il tour dei mercatini di Natale a cui gran parte dell’Europa ci ha abituato dovrà fare i conti con la crisi energetica. Dalla Francia alla Germania ai Paesi Bassi, gli stand delle feste stanno già subendo un ridimensionamento di orari e disponibilità. A Parigi già in questa settimana la strada piena di dolci, prodotti artigianali e addobbi degli Champs-Élysées dovrà spegnersi prima del solito. Stesso destino per il grande albero di Natale di Mulhouse, nella Francia orientale: l’amministrazione locale ha citato la direttiva del governo francese «per ridurre il consumo di energia al fine di evitare interruzioni questo inverno». Luci e palline luminose sono state ridotte in numero e tempistica di accensione per un risparmio di energia del 35%. «È un dovere civico per le autorità locali garantire un momento speciale a Natale, ma abbiamo dovuto apportare delle modifiche», ha spiegato Philippe Trimaille, vicesindaco e responsabile del commercio della città. E poi Strasburgo. Conosciuta come la “capitale del Natale” della Francia, ospita solitamente il più grande mercatino di Natale del paese, prima colpito da una sparatoria nel 2018 e poi cancellato nel 2020 a causa del Covid. Quest’anno tutte le luci saranno a led a basso consumo, in un numero ridotto e con variazioni di illuminazione in modo che non tutte si accendano contemporaneamente. «La gente vuole ancora la magia del Natale, quindi stiamo cercando un equilibrio responsabile», ha detto Guillaume Libsig, il vicesindaco responsabile degli eventi cittadini. Nonostante le difficoltà i politici locali tentano di mantenere le tradizioni seppur in maniera ridotta e limitata.


Piste di pattinaggio: «Più di 15mila euro di bollette per mantenerla fredda»

Oltre a quella energetica, c’è anche la crisi del clima a condizionare il prossimo periodo di festa. La città di Tours, nella Francia occidentale, sostituirà la sua famosa pista di pattinaggio natalizia all’aperto con il pattinaggio a rotelle. Mantenere la pista abbastanza fredda era costata al suo operatore privato 15mila euro di bollette nel 2020, 7.500 euro lo scorso dopo che le sue dimensioni erano state ridotte. Ora la decisione di sostituire del tutto la pista di ghiaccio. «Sembrava un po’ un’aberrazione avere una pista di pattinaggio all’aperto quando la temperatura qui a Natale è stata di 10-15°C per diversi anni», ha dichiarato Martin Cohen, vicesindaco della città e responsabile per l’energia e l’ambiente. «Non sembra avere senso mantenere il ghiaccio, a qualunque costo, solo per mantenere un senso del Natale. Con il riscaldamento globale, le città in Francia devono accettare che il Natale non è più l’immagine della neve, del ghiaccio e dei grandi alberi di Natale. Manterremo ciò che possiamo perché abbiamo bisogno del lato magico e festivo del Natale, ma alcuni elementi devono evolversi». Una decisione presa anche per la scarsità di pini nella zona, da sempre abbondanti ma che nell’ultimo periodo hanno smesso di crescere a causa dell’aumento della temperatura e della siccità.


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