In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERICarovitaCommissione UEGasPolitiche energetichePrice capUnione europea

Caro-energia, il piano Ue sul price cap: «I picchi possono tornare». Come funziona il meccanismo per limitare i prezzi

22 Novembre 2022 - 17:16 Redazione
La commissaria Ue all'Energia ha presentato la proposta: il tetto scatta solo se il prezzo sale a 275 megawattora, per due settimane e al verificarsi di altre condizioni

L’Unione europea prova a rispondere al rincaro dei prezzi dell’energia, anche se non è la risposta che desideravano i sostenitori del price cap. La Commissione europea giovedì prossimo sottoporrà una bozza di accordo ai 27 ministri dell’Energia in cui sono previste delle misure per arginare le speculazioni sul prezzo del gas. L’idea è quella di far scattare un price cap di «ultima istanza» sui mercati Tft – il mercato di Amsterdam di riferimento per il prezzo del gas – solo quando il rialzo sarà «straordinariamente elevato» e solo a certe condizioni. Che sono il superamento dei 275 euro per megawattora, e per due settimane di fila. Un tetto quindi verrà fissato, ma molto più in alto di quello che avrebbero voluto i paesi sostenitori della misura, Italia in testa. Basti pensare che il prezzo oggi si aggira sui 120 euro, meno della metà del limite a cui si sta pensando in queste ore. Non solo.

Il price cap interverrebbe solo «quando lo spread – la differenza – tra il prezzo sul Ttf e il prezzo globale del Gnl è pari o superiore a 58 euro per dieci giorni di transazioni», come ha spiegato in conferenza stampa la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson. Bruxelles vuole quindi intervenire, ma solo in casi estremamente eccezionali, come l’impennata di agosto 2022, quando i prezzi del Ttf hanno sfiorato i 314 euro/MWh e sono rimasti sopra i 225 euro/MWh per due settimane di fila. «Dobbiamo essere pronti a circostanze estreme», ha spiegato Simson, «la proposta deve tenere conto delle preoccupazioni per la sicurezza delle forniture e il tetto deve essere alto abbastanza da evitare un aumento dei consumi di gas» in Europa.

Secondo la commissaria infatti c’è il rischio che nel 2023 possano verificarsi altri rincari monstre e l’Europa deve prepararsi al peggio: «La stessa situazione e le stesse circostanze di agosto potrebbero ripetersi – ha spiegato la rappresentante estone – nelle nostre analisi quindi abbiamo visto qual è il tipo di livello di prezzo che dobbiamo praticare per stabilizzare la situazione e quali siano i rischi che dovremo affrontare l’anno prossimo». L’intenzione della Commissione è quella di presentare una proposta equilibrata, che non spaventi i paesi contrari a introdurre qualsiasi sorta di limitazione.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti