Caso Eitan, il nonno verso il patteggiamento: da lui un risarcimento per pagare gli studi del nipote

L’uomo avrebbe offerto 50mila euro da destinare alle spese per l’educazione del bambino, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone

Shmuel Peleg, il nonno del piccolo Eitan Biran, è pronto a risarcire il nipote per garantirgli l’accesso agli studi e alle cure. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera Peleg avrebbe avanzato un’offerta di 50mila euro, subito accettata dai legali di Eitan, il bambino di 6 anni diventato l’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone, che il 23 maggio 2021 causò la morte di 14 persone. Oggi si è svolta davanti al gup di Pavia, Pietro Balduzzi, la prima udienza preliminare a carico di Peleg, accusato – insieme al suo autista – di sequestro aggravato, sottrazione di minore all’estero e appropriazione indebita del passaporto. I fatti contestati risalgono a settembre del 2021, quando Eitan ancora non si era ripreso completamente dalle ferite che aveva riportato nella caduta della cabina in cui sono morti sua madre, suo padre, il fratellino e due bisnonni. La tragedia della funivia aveva creato dissapori tra le famiglie coinvolte: da un lato i nonni che risiedono in Israele, dall’altro gli zii paterni che vivono vicino a Pavia. L’11 settembre del 2021, Shmuel Peleg decise di rapire il piccolo Eitan e portarlo con sé in Israele, salvo poi essere costretto a farlo rientrare in Italia su decisione dei giudici di Tel Aviv.


Il dialogo aperto

«Ci costituiremo parte civile per tutelare sino in fondo l’interesse di Eitan. Mi auguro che si possa giungere a un accordo nell’interesse del bambino», si era augurato l’avvocato Fabrizio Ventimiglia, che rappresenta Eitan nel procedimento, prima di entrare nell’ufficio del gup di Pavia. Oltre a Eitan, anche la zia paterna – Aya Biran – si è costituita parte civile. La prossima udienza preliminare si terrà il 13 dicembre. Prima di allora, però, le parti sperano di giungere a un accordo nell’interesse comune di Eitan. «Si arriverà al patteggiamento? Valuteremo. Ciò che è più importante è che si sia aperto un dialogo: è un bene per il bambino e anche per suo nonno», ha detto al termine dell’udienza l’avvocato Sara Carsaniga, legale di Shmuel Peleg. Il procedimento, dunque, riprenderà il prossimo 13 dicembre per definire sia l’accordo per il risarcimento che l’entità della pena che gli imputati intendono patteggiare.


Foto di copertina: EPA / ABIR SULTAN | Shmuel Peleg, nonno del piccolo Eitan Biran (Tel Aviv, Israele, 11 November 2021)

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