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Giorgia Meloni: «La manovra mantiene gli impegni, il reddito può aiutare il lavoro nero. La querela a Saviano? Non la ritiro»

29 Novembre 2022 - 06:01 Redazione
giorgia meloni
giorgia meloni
La premier: porterò ancora mia figlia con me ai meeting internazionale. Fiorello come "tato"? Tre euro sono pochi

La premier Giorgia Meloni rilascia un’intervista al Corriere della Sera per parlare della Legge di Bilancio, del reddito di cittadinanza, delle Ong e anche della querela nei confronti di Roberto Saviano. Secondo l’inquilina di Palazzo Chigi con la manovra il governo «ha dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttività, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da un miliardo e mezzo di euro. E poi l’attenzione ai redditi più bassi. Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media. Anche la tassa piatta incrementale si applica su massimo 40 mila euro, riguarda dunque il ceto medio. Il messaggio di fondo che vogliamo dare è questo: la ricchezza non la crea lo Stato ma le imprese con i loro lavoratori. Allo Stato compete dare una mano. Saremo al fianco di chi, in un momento difficile, si rimbocca le maniche».

Il reddito e il lavoro nero

Riguardo l’abolizione del reddito di cittadinanza nel 2024 la premier dice che il governo distingue «tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione. Usiamo per questo diversi strumenti, dalla decontribuzione totale per chi assume percettori di reddito di cittadinanza, fino al pieno utilizzo dei miliardi di euro del Fondo sociale europeo destinati alla formazione. Sapeva che alcune aziende che si occupano della messa a terra della fibra ottica chiedono l’impiego di lavoratori immigrati perché pare non trovino italiani disposti a farlo, anche se assunti con un contratto collettivo nazionale? Se non sei disponibile a lavorare con contratto regolare sei libero di farlo ma non puoi pretendere che lo Stato ti mantenga. Forse il lavoro c’è più di quanto sembri e forse il reddito ha spinto alcuni a rifiutarlo, preferendo il nero. Aggiungo che non siamo noi a fare cassa sui poveri, visto che tutti i risparmi vengono reinvestiti proprio sui più fragili, ma chi ha usato la disperazione per interesse elettorale».

Le Ong e Saviano

Meloni parla anche delle Ong del Mediterraneo: «Non sono io ma l’agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali. Con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità. L’approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti. Con questa gestione del fenomeno si finisce per aiutare non chi ha più bisogno ma chi ha i soldi per pagare i trafficanti. Non vanno poi sottovalutati i numeri Nel 2022 sono sbarcate illegalmente in Italia poco meno di 100 mila persone, che si sommano a quelle registrate ogni anno, da dieci anni a questa parte».

Su Saviano Meloni dice che lo scrittore ha reiterato la parola “Bastardi” in riferimento a lei e a Salvini. E poi: «Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio. Significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Ma penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge. Sto semplicemente chiedendo alla magistratura quale sia il confine tra il legittimo diritto di critica, l’insulto gratuito e la diffamazione».

La figlia e il viaggio a Bali

Infine, nel colloquio con il direttore Luciano Fontana, Meloni fa sapere che ha intenzione di portare ancora la figlia Ginevra con sé ai meeting internazionali come quello di Bali. E risponde anche a Fiorello, che si era proposto come “tato“: Credo nella libertà educativa di ciascun genitore e intendo esercitare la mia. Ho letto che Fiorello si è proposto come baby sitter di Ginevra visto che io ero stata baby sitter di sua figlia. Penso che Gine vra si divertirebbe moltissimo con lui. Solo che fare “il tato” per 3 euro l’ora, come lui ha proposto, mi renderebbe un datore di lavoro decisamente peggiore rispetto a quello che è stato lui con me».

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