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Plusvalenze, l’avvocato Grassani: «La Juve rischia la B e le dimissioni del Cda non serviranno ad evitarla»

05 Dicembre 2022 - 09:41 Redazione
grassani juve plusvalenze
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Il legale esperto di diritto sportivo e la norma del codice

La Juventus è a rischio retrocessione. E le dimissioni del Cda non attenueranno le eventuali sanzioni. Lo dice l’avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, a Radio Anch’io lo sport su RadioRai. «Questa è l’indagine più pesante e grave che la Juventus ha subito nella propria storia, forse anche superiore a quella di Calciopoli, perché le fattispecie sia di reato, sia di violazione di norme borsistiche, norme societarie e sportive abbraccia un arco di comportamenti illeciti (siamo ovviamente alle ipotesi) che non ha precedenti», dice Grassani. «La Juventus rischia più dell’ammenda o della penalizzazione. Quello che sta emergendo, secondo la norma, può portare all’esclusione del campionato e alla retrocessione», aggiunge.

Il codice sportivo

L’avvocato spiega che la norma – l’articolo 31 comma 2 del codice di giustizia sportiva, che parla di violazioni in materia economico-finanziaria e gestionale – stabilisce che, se ci sono alterazioni di documenti, quindi scritture private che posticipano il pagamenti degli stipendi, questa serie di ipotesi di violazioni disciplinari può comportare conseguenze superiori alla penalizzazione: «La norma prevede che, in caso di ottenimento dell’iscrizione al campionato attraverso alterazione di documenti, di scritture private che posticipano i pagamenti dovuti ai calciatori nella stagione 2021/22, o che addirittura rinunciano fittiziamente, può comportare addirittura l’esclusione dal campionato, la retrocessione all’ultimo posto e la perdita del titolo di campione d’Italia». Per il legale se dovesse esserci deferimento, il procedimento si concluderà sicuramente entro la stagione 2022/23: «Pertanto le sanzioni saranno poi scontate immediatamente». Infine, le dimissioni del Consiglio di Amministrazione «ricordano tanto la scelta che fece il Cda della Juventus nel 2006, quando Moggi, Giraudo e Bettega, all’apertura del procedimento, si dimisero dalle rispettive cariche. Sicuramente un segnale positivo, in un quadro molto preoccupante, lo possono portare: cioé, la Juventus ha tagliato nettamente con il passato. Certo che questo non basta né per ridurre sensibilmente la portata e la gravità dei fatti – se accertati – né per arrivare a sanzioni molto più miti».

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