Stesso stipendio, quattro giorni di lavoro: Magister Group tra i primi in Italia a sperimentare la settimana corta

Il monte orario dei dipendenti scenderà da 40 a 32 ore per settimana. Il responsabile delle risorse umane: «Vogliamo offrire ai dipendenti un lavoro che non confligga con le passioni personali»

Nei Paesi del Nord Europa, la settimana corta è una realtà ben strutturata in diverse aziende. Le prime evidenze di questa nuova interpretazione del lavoro dimostrano che dei dipendenti più felici riescono a riequilibrare la riduzione di ore con una maggiore efficienza e impegno. In Italia, tuttavia, sono rari i casi di società che decidono di riorganizzare le attività aziendali basandosi innanzitutto sul benessere del lavoratore. Tra le rare iniziative in questa direzione, è da segnalare la sperimentazione che il Magister Group ha deciso di lanciare dal prossimo febbraio. I 250 dipendenti delle controllate Ali Lavoro e Repas, per 11 mesi, saranno occupati soltanto quattro giorni a settimana. Gli altri tre giorni potranno dedicarli ai propri hobby, agli affetti, avendo l’opportunità di investire più tempo per se stessi. La riduzione del monte orario, che passerà da 40 a 32 ore settimanali, non comporterà un abbassamento dello stipendio che, anzi, resterà uguale.


«Oggi è tempo di fare riflessioni più approfondite su routine giornaliere flessibili, che favoriscano il benessere delle persone, ma che siano applicabili in modo più trasversale a più tipologie di lavoratori», spiega la corporate italiana nel comunicato che annuncia il progetto. Lo studio della settimana corta è stato guidato da Federica Lombardi, consigliere d’amministrazione del gruppo attivo in Italia da 35 anni e che, nell’ultimo anno, ha fatturato 450 milioni di euro: «Dalla scorsa primavera abbiamo analizzato in dettaglio le schede di ruolo e gli obiettivi di tutte le persone delle nostre società. Abbiamo tenuto in considerazione lo stile di vita che i dipendenti hanno nelle diverse sedi sul territorio italiano. Abbiamo quindi definito un modello organizzativo che favorisse l’armonizzazione fra vita privata e lavorativa, riducendo i rischi che il remote working può comportare e garantendo le performance qualitative e quantitative dei lavoratori per il raggiungimento degli obiettivi aziendali».


Passati gli 11 mesi di sperimentazione, a fine dicembre 2023, si deciderà se continuare a strutturare la settimana lavorativa su quattro giorni. Il team del gruppo dedicato al monitoraggio dell’iniziativa valuterà se la riduzione dell’impegno lavorativo dal punto di vista quantitativo possa liberare tempo di qualità per i dipendenti: una vita personale soddisfacente è la chiave per migliorare le performance in azienda. «Siamo certi che la motivazione di ognuno sarà un motore così potente da portare a una crescita più che proporzionale rispetto alla nuova organizzazione», spiega Andrea Lombardi, presidente e amministratore delegato di Magister Group. «Coltivare interessi e passioni fa grandi gli individui. Serve tempo di qualità, per evolversi personalmente. Personalità ricche ed appagate possono contribuire con un pensiero di valore a ridefinire lo spazio del lavoro, a dare un senso più profondo a ciò che facciamo».

Abbiamo raggiunto al telefono Fabio Falsini, responsabile dell’amministrazione del personale di Magister Group. «Quando l’amministratore delegato ha annunciato l’iniziativa ai colleghi, c’è stata un’onda emotiva indescrivibile. Per intenderci, l’eccitazione era così tanta che mi è sembrato come se la riunione si stesse tenendo nello stadio dei Mondiali di Spagna ’82, sul momento del gol di Paolo Rossi». Falsini, a Open, sostiene che i colleghi abbiano accolto con tale sorpresa la proposta «perché in questo momento storico non ci si aspetta che una società adotti soluzioni così innovative. È stato spiazzante per tutti. Però, siamo sicuri della scelta perché crediamo che, con un’attenzione particolare all’efficienza delle attività lavorative, le performance del gruppo non si fletteranno».

«Il benessere delle persone si riverbera nell’ambiente di lavoro: questa è la visione che ci ha convinti ad adottare la settimana corta», continua Falsini. C’è anche un tema di attrattività nei confronti di risorse esterne? «È indubbio che chi cerca lavoro oggi, oltre alla parte economica, è sempre più attento alle soluzioni organizzative. Diversi studi consolidati ci dicono quanto sia importante il work life balance per i giovani. Ecco, noi vogliamo offrire ai dipendenti un lavoro che non confligga con le passioni personali, con le aspirazioni. Un lavoro che non sia totalizzante e che renda i colleghi più felici: dei dipendenti entusiasti portano un valore all’azienda che non è quantificabile con il tempo lavorato».

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