Il doxxing non c’entra niente con la sospensione dei giornalisti su Twitter. Le critiche di Bari Weiss sulla censura di Musk

Secondo una degli autori di Twitter files, il miliardario si comporta come i suoi predecessori e pone il quesito suoi poteri. Abbiamo analizzato alcuni casi di sospensione degli account

Elon Musk si sarebbe comportato come coloro che lui stesso criticava, ossia la precedente gestione della piattaforma con il caso New York Post raccontato attraverso i Twitter Files. Secondo la personale opinione del suo nuovo proprietario, Twitter aveva sospeso diversi giornalisti senza alcuna prova che questi avessero violato le regole, ossia quella del doxxing legata al caso @ElonJet. Parliamo di Ryan Mac del New York Times, Donie O’Sullivan della CNN, Drew Harwell del Washington Post, Matt Binder di Mashable, Micah Lee di Intercept. Nello frattempo, vennero sospesi anche il reporter Aaron Rupar e la giornalista Linettte Lopez, forse la più scomoda in quanto da anni pubblica le sue indagini riguardo le attività di Tesla. Musk non ha risposto alle domande delle varie testate e non ha portato alcuna prova a sostegno delle sospensioni.

Secondo la nuova regola introdotta nel dicembre 2022, non è consentito condividere le informazioni private senza il suo permesso. La piattaforma fa specifico riferimento al doxxing, ossia pubblicare informazioni personali private relative a un individuo («You may not publish or post other people’s private information» spiega Twitter). Nel caso dei giornalisti sospesi, tutto ciò non risulta neanche per le informazioni pubbliche dell’aereo personale di Elon Musk. Dopo due sondaggi pubblici lanciati da Musk, dove in entrambi i casi gli utenti votarono per l’immediata riabilitazione degli account dei giornalisti sospesi, solo alcuni dei tanti sono stati ripristinati.

Le informazioni pubbliche sul jet di Musk

Le informazioni relative agli spostamenti dell’aereo privato di Elon Musk sono pubbliche, non private. Gli spostamenti del velivolo, il jet Gulfstream, sono reperibili tramite diverse piattaforme come ADS-B Exchange. Queste informazioni sono fornite legalmente per i voli aerei commerciali o provate in tutto il mondo. Altri miliardari americani, per evitare di essere tracciati, hanno venduto i loro jet preferendo quelli a noleggio.

Si sostiene che Elon Musk abbia usufruito di un altro servizio noto con la sigla PIA (Privacy ICAO Address), il quale impedirebbe di tracciare il codice del velivolo. Come spiegato da Aric Toler di Bellingcat, se Musk avesse usato tale servizio nessuno sarebbe stato in grado di cercare il codice e trovare la sua posizione. Tale codice, infatti, viene mascherato fornendo uno temporaneo. Resta il fatto che, pur usando tale servizio, la ricostruzione dei viaggi del jet potrebbe essere comunque effettuata in base ai viaggi abitudinari di Musk, ma sarebbero comunque ricostruzioni in tempi successivi.

I casi di O’Sullivan

Prima della sospensione, O’Sullivan (CNN) aveva raccontato che le attività di @ElonJet proseguivano su Mastodon. Twitter ha chiesto, al fine di ripristinare l’account, di rimuovere il tweet ritenuto responsabile della sospensione, ma O’Sullivan ha preferito appellarsi piuttosto che cancellarlo. Nello screenshot, condiviso in un thread del giornalista Oliver Darcy (CNN), sono presenti due link: il primo reindirizza all’account Twitter di Mastodon su WebArchive, il secondo a un altro tweet di O’Sullivan dove contesta la sospensione.

Il caso di Drew Harwell

Per quanto riguarda il caso di Drew Harwell del WP, intervenne direttamente Elon Musk partecipando nello spazio hostato dalla giornalista di BuzzFeed Katie Notopoulos, dove a causa di un “bug” potevano ancora partecipare gli account sospesi. Il proprietario di Twitter accusò in diretta il giornalista del WP di aver pubblicato un link violando le regole, ma Drew gli fece notare che aveva semplicemente taggato l’account già sospeso di @ElonJet, oltre a quello di Mastodon per raccontare della sua sospensione da parte della piattaforma. Musk accusò ugualmente Drew di doxxing per poi abbandonare la discussione. Poco dopo, lo spazio della giornalista Notopoulos (con oltre 30 mila persone all’ascolto) venne interrotto bruscamente e alla stessa venne impedito di partecipare o aprire nuovi spazi (almeno fino al 17 dicembre).

La sospensione di Drew Harwell riguarda questo tweet.

Al fine di rimuovere la sospensione, Twitter ha chiesto a Drew Harwell di rimuovere il suo tweet. Non lo ha fatto, preferendo appellarsi al fine di mantenerlo.

Il 13 dicembre, qualche giorno prima della sospensione, Drew Harwell aveva contattato via email Elon Musk per avere una dichiarazione in merito alle attività della setta QAnon dopo il suo tweet contenente l’emoji di un coniglio bianco (uno dei loro “simboli”). La risposta di Musk è stata solo una: «lol».

La risposta di Musk all’email di Drew Harwell (WP)

Il caso di Aaron Rupar

Aaron Rupar racconta della sospensione attraverso il suo spazio su Substack, valutando che l’unica motivazione potrebbe riguardare l’aver riportato il link del profilo Facebook di ElonJet in un tweet del 14 dicembre 2022 mattina. Twitter Safety aveva annunciato le nuove regole il 15 dicembre. mentre l’aggiornamento della pagina dedicata risalirebbe al 14 dicembre in tarda serata: questa risulta ancora aggiornata al mese di aprile 2022 nei salvataggi del 14 dicembre 2022 alle ore 18:45 secondo gli orari forniti da WebArchive. Rispetto agli altri, Aaron Rupar ha cancellato il tweet contestato senza fare appello.

Il caso di Matt Binder

Matt Bindervenne sospeso dopo aver riportato della sospensione di O’Sullivan. Rispetto agli altri, Matt sostiene di non aver ricevuto alcun avviso con una richiesta di cancellazione da parte di Twitter.

Nella timeline di Matt Binder risulta un tweet rimosso dalla piattaforma. Nel messaggio leggiamo «Questo tweet ha violato le regole di Twitter».

Attraverso WebArchive, abbiamo recuperato il tweet rimosso. Aveva taggato l’account sospeso di @ElonJet.

La censura e il potere di Musk

Un’azione censoria, dove non sono state pubblicate prove che motivino la sospensione e dunque la violazione della nuova regola di Twitter del dicembre 2022. Bari Weiss, una delle giornaliste a cui Musk ha dato la possibilità di scrivere sui cosiddetti “Twitter Files”, ha contestato l’azione del proprietario di Twitter definendola identica a quella della passata gestione. Tale presa di posizione non è stata chiaramente apprezzata da Musk, come dimostrato da un tweet di risposta al thread di Weiss. Quest’ultima si è posta un problema, riportandolo in un articolo a sua firma sul The Free Press: «Se la storia degli ex proprietari di Twitter riguardava i loro pregiudizi, la domanda è cosa farà ora Elon Musk con i potenti strumenti che hanno creato?». Secondo la stessa Weiss, Musk non è apolitico e che questa condizione potrebbe riportare Twitter a dove era prima, ma c’è un punto ancora più critico: «Il vecchio Twitter era moderato dalla morale e dai costumi di un gruppo. Ora è moderato dalla morale e dai costumi di un uomo».

Base foto di copertina da Pixabay.

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