Qatargate, la mossa di Cozzolino: «Pronto a parlare coi magistrati per accertare la verità»

L’eurodeputato del Pd (che lo ha sospeso) annuncia di aver chiesto di raccontare la sua versione al giudice Michel Claise, e di voler rinunciare all’immunità parlamentare

Andrea Cozzolino, l’europarlamentare del Pd da giorni al centro di sospetti e indiscrezioni di stampa sul suo possibile coinvolgimento nel cosiddetto Qatargate, è pronto a parlare con i magistrati belgi titolari dell’inchiesta per rendere la sua versione dei fatti. Lo ha detto lo stesso Cozzolino, annunciando di aver presentato, tramite i suoi avvocati, formale istanza al giudice istruttore del fascicolo, Michel Claise, per chiedere «pur dichiarandomi estraneo ai fatti, di essere sentito per contribuire all’accertamento della verità». A tal fine, come precisato, Cozzolino rinuncerà all’immunità parlamentare garantitagli dalla qualifica di eurodeputato. La mossa dell’esponente Pd eletto a Napoli – non indagato – arriva dopo quasi due settimane di sospetti crescenti convogliati su di lui da alcuni altri protagonisti della presunte rete di corruzione, compreso lo stesso Antonio Panzeri, culminate nella decisione del Pd di sospendere dal partito l’eurodeputato. «Non ho prove, ma dovreste controllare l’attuale presidente della delegazione del Maghreb. È il parlamentare di cui Giorgi è l’assistente», avrebbe detto nei giorni scorsi Panzeri agli inquirenti belgi, riferendosi a Cozzolino, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani. «Da oltre una settimana sono chiamato in causa sulla stampa nel Qatargate sulla base di sospetti e illazioni, pur non avendo ricevuto alcun avviso o comunicazione giudiziaria da parte delle autorità inquirenti», lamenta Cozzolino nell’annunciare la sua volontà di rendere dichiarazioni spontanee: una situazione che definisce «ingiusta e mortificante». Si attende ora di conoscere il responso del tribunale belga alla proposta di Cozzolino.


Foto: ANSA/CIRO FUSCO


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