Iran, la polizia conferma l’uccisione della 12enne Saha Etebari. Raisi: «Non mostreremo misericordia ai nemici»

La ragazzina è stata colpita a morte dai proiettili degli agenti sulla macchina dei suoi genitori. Ma per le autorità non ci sarebbe legame con le proteste popolari

Sono stati i proiettili delle forze di sicurezza iraniane, che da ormai più di 100 giorni reprimono le manifestazioni di protesta contro il regime dopo l’uccisione di Mahsa Amini, a uccidere Saha Etebari, la ragazzina di 12 anni che viaggiava sull’auto dei genitori colpita dagli agenti nel corso di un controllo al checkpoint di Bastak, nella provincia di Hormogzan. A nulla è servita la seguente corsa in ospedale. Lo ha confermato il comandante in capo delle forze di polizia iraniane, secondo quanto riporta Bbc Persia. Sarebbe stato inoltre emesso un ordine speciale per indagare sulla vicenda. Secondo le autorità, comunque, l’episodio non sarebbe collegato alle proteste popolari in corso contro il regime. L’atmosfera sociale nel Paese resta in ogni caso incandescente. Come hanno reso evidente le parole pronunciate stamattina dal presidente iraniano Ebrahim Raisi: «Non mostreremo misericordia ai nemici», ha detto nel corso di una cerimonia. Il riferimento è alle proteste antigovernative che infiammano il Paese, iniziate dopo l’uccisione per mano della polizia morale della giovane Mahsa Amini, arrestata a settembre per aver indossato male il velo. Proteste che Raisi ha definito «un disturbo». L’agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani (Hrana) ha stimato oggi che 507 manifestanti hanno perso la vita tra il 27 ottobre e il 5 gennaio durante le proteste. Il numero dei detenuti sarebbe compreso tra 14.000 e 16.000.


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