Manovra, via libera definitivo al Senato. Giorgetti: «Missione compiuta, tiene insieme sguardo al futuro e stabilità dei conti»

La prima finanziaria del governo Meloni è ora legge dello Stato: l’esame al fotofinish concluso a Palazzo Madama con 107 sì, 69 no e un astenuto

L’Aula del Senato ha approvato in via definitiva la legge di bilancio per il 2023, la prima varata dal governo Meloni, già passata alla vigilia di Natale al vaglio della Camera. I sì al testo della manovra, su cui l’esecutivo ha posto la questione di fiducia, sono stati 107. 69 i voti contrari e un astenuto.


La soddisfazione del governo

Soddisfazione per l’approvazione è stata espressa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno, così come dal ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, che ne riassume il senso con tre aggettivi: prudenza, coerenza e responsabilità. «Sono soddisfatto di questa prima manovra economica. La considero una missione compiuta. Scritta in tempi record e in una situazione di contesto eccezionale non positivo, il bilancio che abbiamo presentato rispetta gli impegni presi con gli elettori e ha maturato prima la fiducia dei mercati e delle istituzioni europee e ora, ancora più importante, quella del Parlamento. Prudenza, coerenza e responsabilità costruiscono fiducia. Avanti così». Quello approvato dai due rami del Parlamento, ha detto ancora Giorgetti, è «un testo coraggioso con uno sguardo al futuro e alla costruzione di un nuovo assetto sociale che privilegia e tutela i figlie e le nuove generazioni, senza trascurare la stabilità dei conti pubblici». Per il ministro, che ha ringraziato tutti i collaboratori per il lavoro svolto, gli effetti della manovra si vedranno nel tempo. Per il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, quella approvata dal Parlamento è un manovra che «non fa miracoli, ma dà soprattutto a chi ha più bisogno, partendo dagli stipendi e dalle pensioni più basse».


Le altre reazioni

A giudicare positivo il pacchetto di misure messo in campo dal governo per il 2023 sono anche alcune delle parti sociali. Come la Cisl. «È una manovra in più parti condivisibile e migliorata grazie al dialogo sociale e alle nostre proposte», ha scritto su Twitter il numero uno del sindacato Luigi Sbarra, pur rimarcando che occorrerebbe «cambiare opzione donna, flat tax, e voucher». Sbarra ha poi ribadito la necessità di un patto tra governo e parti sociali contro l’inflazione, della riforma fiscale oltre che di un confronto serrato su pensioni, sicurezza, politiche industriali e sociali, lavoro, Pnrr.

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