Infantino fa un selfie e sorride accanto alla salma di Pelé: bufera contro il capo della Fifa – Le foto

Dopo ore di polemiche, è lo stesso capo della Fifa a provare a difendersi spiegando che quel selfie gli era stato chiesto dagli ex compagni di squadra del campione brasiliano e dalla famiglia

Tra tutte le foto della veglia funebre per Pelé che il presidente della Fifa Gianni Infantino ha pubblicato sul suo sul profilo Instagram, manca proprio quella che sui social sta scatenando la polemica in queste ore. Infantino, infatti, è stato visto scattarsi un selfie con un gruppo di persone a pochi metri alla salma di Pelé, morto lo scorso 29 dicembre dopo settimane di ricovero a causa di un tumore al colon. Il corpo è esposto per l’ultimo saluto presso lo stadio Vila Belmiro di Santos, intitolato a Urbano Caldeira. «Che indegno, che vergogna» commenta su Twitter il giornalista francese Arnaud Bédat pubblicando una foto del momento in cui si vede infantino inquadrarsi assieme ad altri con il telefono. Indignati anche i tifosi brasiliani, una di loro scrive su Twitter: «Alla veglia per Pelé, il contrasto tra i suoi fan che dicono arrivederci al loro idolo, e i businessmen del calcio, come Infantino, che saltano di foto in foto». Pubblicando un altro scatto di Infantino intento a farsi fotografare aggiunge: «Osservate un dettaglio. La persona morta è la cosa meno importante. É un oggetto di scena e non la cosa più importante». «Che tristezza», commenta il giornalista Fabrizio Biasin in un tweet.


La difesa della Fifa

Come riporta la Gazzetta dello Sport, finti della Fifa avrebbero fatto filtrare una tentativo di difesa di Infantino, spiegando che quel che si vede nelle foto non sarebbe il telefono del presidente. Bensì quello di uno degli ex compagni di squadra di Pelé che avrebbero chiesto di farsi un selfie con il capo della Fifa, facendosi aiutare da lui. In effetti, in due diversi scatti Infantino viene visto sia con il telefono in mano, sia posare con uno degli uomini vicino a lui, che regge lo smartphone che nella prima foto è girato di spalle. La polemica è scoppiata nella stessa occasione in cui il presidente della Fifa ha invitato tutti i Paesi del mondo a dedicare uno stadio a O Rei. «Credo che sarebbe un grande e degno omaggio all’uomo che è stato capace di trasformare il nostro sport in una grande passione a livello planetario. In questo modo anche le nuove generazioni sapranno cos’ha rappresentato Pelé per il calcio» ha detto Infantino spiegando la sua proposta, che dopo essere stata al centro dell’attenzione dei social, ieri, è passata in secondo piano a causa delle foto scattate alla veglia.


TWITTER / Infantino in Brasile, alla veglia funebre per Pelé
TWITTER / Infantino in Brasile, alla veglia funebre per Pelé

Le versione di Infantino

Ed è stato poi lo stesso Infantino a dare la sua versione, spiegando che a chiedergli quel selfie sarebbe stata proprio la famiglia del campione brasiliano assieme ai suoi ex compagni di squadra. Su Instagram il capo della Fifa ha scritto: «Sono costernato dopo essere stato informato delle critiche da parte di alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia di ieri. Vorrei chiarire che sono onorato del fatto che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato. Nel caso del selfie i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie tutti insieme ma non sapevano come farlo. Allora, per essere d’aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e ho scattato la foto di tutti noi».

Un gesto in buonafede spiega Infantino di cui non si pente: «Se essere d’aiuto ad un compagno di squadra di Pelé crea critiche sono felice di prenderle e continuerò ad essere d’aiuto dove posso a chi ha contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio. Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo. Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere quanto ha detto. La cosa più importante in ogni caso è rendere omaggio al re Pelé, e mentre ho umilmente suggerito che in tutte le nostre 211 federazioni affiliate almeno uno stadio o un luogo di calcio sia intitolato a lui, daremo l’esempio dando al campo nella nostra sede il nome “Estádio Pelé – FIFA Zurigo. Un abbraccio e viva o Rei!».

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