Messico, arrestato il figlio del Chapo Ovidio Guzman. Alta tensione per le strade, torna l’incubo guerriglia del 2019. La polizia: «Rimanete a casa»

L’erede del narcos messicano è stato catturato a Cullacan, la più grande città dello Stato di Sinaloa. L’ultima volta che era finito in manette, la rappresaglia del cartello della droga locale costrinse la polizia a liberarlo dopo tre ore di sparatorie

Arrestato in Messico Ovidio Guzman, figlio del “signore della droga” Joaquin El Chapo Guzman e uno dei leader del Cartello di Sinaloa. Lo hanno annunciato fonti ufficiali del governo. Il boss sarebbe stato individuato dai militari messicani nella cittadina di Culiacan, la più grande dello Stato messicano di Sinaloa (circa 800 mila abitanti) grazie al coinvolgimento di truppe di élite ed elicotteri. Ovidio Guzman, riferiscono i media locali, sarebbe già stato trasportato in un carcere di massima sicurezza. Immediata la risposta dei membri dei cartelli narco, che in seguito alla notizia dell’arresto del boss hanno improvvisato blocchi stradali con veicoli dati alle fiamme e sparatorie. Situazione questa che ha spinto le autorità del governo dello Stato di Sinaloa e della città feudo di El Chapo dove è avvenuto il fermo, a sospendere le attività dell’amministrazione e a chiedere alla popolazione di non uscire di casa. «Si stanno verificando incidenti e blocchi stradali in diversi punti della città, chiediamo alla cittadinanza di non uscire», ha scritto su Twitter il ministro della Sicurezza di di Sinaloa, Cristobal Castañeda. I funzionari locali hanno disposto anche la chiusura dell’aeroporto statale. Misure estreme per evitare quanto avvenne nell’ottobre del 2019 sempre a Culiacan quando le rappresaglie da parte del cartello di Sinaloa avevano costretto la polizia e i gruppi paramilitare a liberare Guzman dopo la sua cattura. Era stato il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ad ammettere che Ovidio Guzman – arrestato in una abitazione con tre feledissimi – era «stato liberato per evitare di mettere in pericolo le vite delle persone».


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