Scontri sull’A1, arrestati altri tre ultras di Roma e Napoli. La procura di Arezzo: «Messa a repentaglio sicurezza dei viaggiatori»

Nella serata di domenica era stato arrestato un quarto supporter romanista con l’accusa di rissa aggravata

La polizia ha arrestato altri due ultras romanisti e uno del Napoli, coinvolti negli scontri avvenuti ieri 8 gennaio sull’A1. Si chiama Antonio Marigliano e ha 35 anni il primo tifoso azzurro fermato in serata dalla Digos e al quale è stato notificato un arresto in flagranza per differita. Nei prossimi giorni, difeso dall’avvocato Emilio Coppola, Marigliano sosterrà l’udienza di convalida davanti al giudice. Per questa vicenda, nella serata di domenica era stato arrestato un terzo supporter romanista. In mattinata, il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle indagini aperte e ora in corso: «Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all’identificazione di tutti i responsabili di questo gesto folle e assurdo», ha detto, «che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese». Il bilancio aggiornato dell’attività svolta dalle forze di polizia fornisce finora il numero di circa 100 tifosi romanisti identificati a Milano e di altri 80 ultras napoletani a Genova. Secondo quanto riportato dal sito ufficiale di Autostrade per l’Italia, gli episodi di violenza sull’A1 hanno causato 15 km di coda a partire da Valdichiana e in direzione del capoluogo toscano, tra Monte San Savino e Arezzo. Con non pochi rischi per l’incolumità degli automobilisti.


Inoltre, da quanto sarebbe emerso da alcuni audio della chat degli ultras giallorossi, secondo le ricostruzioni in particolare di Mattino e Messaggero, le due tifoserie si sarebbero date appuntamento per una sorta di resa dei conti per la morte del supporter napoletano Ciro Esposito nel 2014 a Tor di Quinto. Ora le indagini continuano per individuare tutti i responsabili: «Faremo ogni sforzo», ha continuato il procuratore Rossi, «affinché siano chiamati quanto prima a rispondere delle loro azioni in sede penale». Intanto, domani si svolgerà il processo per direttissima per Martino Di Tosto, ultrà della Roma già in passato coinvolto in scontri: per lui, difeso dall’avvocato Lorenzo Contucci, l’accusa è di rissa aggravata. C’è preoccupazione, infine, per la partita prevista venerdì prossimo nel capoluogo partenopeo tra Napoli e Juventus. Già prima degli scontri di ieri, era stata valutato come un match dagli «elevati profili di rischio», dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Ora il giudizio potrebbe essere rivisto, anche su indicazione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.


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