Dino Baggio dopo la morte di Vialli: «È andato via troppo presto. Il doping c’è sempre stato: ho paura anche io»

Il ricordo e il commento dell’ex centrocampista rimasto impressionato dai recenti decessi dei tanti compagni

«Vialli? Di Gianluca ho un ricordo meraviglioso. Ero in squadra con lui quando avevo 21 anni e spendeva sempre una parola buona nei nostri riguardi. È andato via troppo presto dalle nostre vite». Così Dino Baggio, il campione ex centrocampista di Torino, Inter, Juve, Parma, Lazio e della Nazionale ha ricordato il suo ex compagno in un’intervista ai microfoni di Tv7, il programma di approfondimento del Tg1. Poi è arrivato a spiegare quello che succedeva quando lui giocava, proprio perché è rimasto «impressionato» dalle recenti morti dei tanti compagni, tra cui quella di Mihajlovic. «Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso, alle sostanze che abbiamo utilizzato in quel periodo – dichiara Baggio -. Il doping c’è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori con il tempo fanno bene oppure no, se le sostanze riesci a buttarle fuori o restano dentro». E aggiunge: «Ho paura anch’io, sta succedendo a troppi calciatori. Negli anni miei c’era il doping, e prima era anche peggio». Non sa definire con certezza se alcune morti dei suoi colleghi siano dovute al doping ma ci tiene a ribadire che «c’è sempre stato il doping. Non si sono mai prese robe strane, perché c’è una percentuale che devi tenere. Poi tanti hanno parlato dell’erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano che davano dei problemi. Le cose ora sono cambiate». Lo scorso dicembre anche l’ex procuratore Raffaele Guariniello era intervenuto sul tema a seguito della morte di Mihajlovic commentando che «sul doping siamo indietro di 30 anni».


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